I driver del cambio Aud-dollaro
In assenza di nuovi dati macro rilevanti, l’ultima tappa del downslide potrebbe essere attribuita al rendimento obbligazionario statunitense. La sua forte performance infatti ha sostenuto la domanda del dollaro statunitense e ha contribuito a spingere i flussi dalle valute più alte, come è appunto l’Aussie.
Di certo bisogna fare molta attenzione a come si sta evolvendo la propensione al rischio sui mercati. Come sappiamo infatti il dollaro australiano è strettamente correlato all’andamento dell’oro. Quest’ultimo a sua volta è il bene rifugio per eccellenza. Certo che bisogna comunque valutare caso per caso, e non ritenere che i due mercati (aussie e aurifero) si muovano sempre nella stessa direzione. Questo vale soprattutto se ci si muove su orizzonti temporali medi o addirittura brevi.
Secondo FX Strategists del gruppo UOB, le prospettive sul dollaro australiano nel breve periodo rimangono neutrali. Il cross aud-usd probabilmente continuerà a muoversi entro la fascia compresa tra 0.7380 / 0.7480. E’ troppo presto infatti per aspettarsi una direzionalità molto marcata. Il pullover rapido ha spostato la pressione verso il basso, ma in questa fase, una mossa sostenuta al di sotto di 0.7380 sembra improbabile. Nel complesso comunque è plausibile che l’attuale pressione al ribasso vada avanti. Ad ogni modo, tenuto contro che il miglior spread forex non è certo su questa coppia, forse è il caso evitare movimenti allo stato attuale.