Etichette per alimenti, l’obbligo di indicare gli allergeni

Ragazzo che legge etichetta

Rispetto a quanto avveniva in passato, oggi i consumatori tendono a leggere molto più spesso e molto più approfonditamente le etichette degli alimenti che acquistano. Spinti dalla crescente preoccupazione riguardo a ciò che finisce nel loro piatto, o semplicemente desiderosi di essere più consapevoli e informati, oggigiorno i consumatori possono trovare tantissimi dati utili sulle etichette degli alimenti.

Ad esempio una delle informazioni più consultate – e anche tra le più visibili, grazie alle lettere in grassetto o in maiuscolo – è quella relativa alla presenza di allergeni all’interno di cibi e bevande. L’indicazione di tali dati è obbligatoria dal 2014 grazie a una direttiva della UE: nell’elenco degli ingredienti si possono perciò trovare chiare indicazioni riguardo a oltre una dozzina di diversi allergeni, alcuni dei quali potenzialmente letali per determinati soggetti, come ad esempio crostacei, latte, grano, sesamo, soia, uova e via dicendo.

L’obbligo di rendere più informative le etichette alimentari ha come scopo principale quello di tutelare le persone che soffrono di intolleranze o allergie, mettendole nelle condizioni di sapere se in quel determinato cibo ci sono sostanze potenzialmente nocive oppure è possibile la loro presenza in tracce (qualora nello stesso stabilimento produttivo fossero presenti alimenti che le contengono). Le aziende del settore food hanno dovuto di conseguenza adeguare le loro etichette alimentari alla normativa vigente.

 

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