Gli “Spiriti musicali” chiudono EstOvest festival 2017

Anche la sedicesima edizione di EstOvest festival è in dirittura d’arrivo. Un’edizione importante, che ha registrato una partecipazione di pubblico senza precedenti. Coronamento ideale della rassegna, un concerto dedicato al tema di quest’anno: gli “Spiriti Musicali”, ovvero quelle sensibilità capaci di comprendere e creare la musica in una dimensione che va oltre la razionalità.

Il doppio appuntamento, sabato 9 dicembre ore 17 al Museo Ettore Fico di Torino con replica Domenica 10 dicembre ore 17 alla Chiesa Battuti Bianchi di Bra in omaggio allo scrittore e giornalista Giovanni Arpino nell’anniversario dei 90 anni dalla nascita e 30 anni della scomparsa, vuole ripercorrere alcuni dei momenti musicali più interessanti del festival, non senza qualche novità.

A suonare saranno i “padroni di casa” del quartetto NEXT – New Ensemble Xenia Turin, già protagonisti, spesso in abbinamento con i numerosi ospiti, di vari appuntamenti in cartellone.

«È stata un’edizione particolare per noi – spiega Eilis Cranitch, violinista e fondatrice del quartetto – iniziata con un cambiamento di nome che corrisponde a un passaggio di consegne e a un’apertura a esperienze nuove». “NEXT” è infatti l’acronimo scelto per l’Ensemble Xenia nella sua formazione rinnovata, che in oltre vent’anni di attività anni ha accolto, accanto alla fondatrice, il violinista Adrian Pinzaru, la violista Mizuho Ueyama e il violoncellista Claudio Pasceri. Una formazione oggi diversa per tre quarti da quella originaria, ma capace di rimanere un punto di riferimento internazionale nel panorama della musica contemporanea, unendo al rispetto della propria storia la volontà di scriverne nuovi capitoli.

Il tributo agli “Spiriti musicali”, fil rouge dell’edizione 2017 di EstOvest, troverà la sua summa nel concerto conclusivo. Spazio dunque a Mozart, genio irrequieto per eccellenza, e all’ironica rivisitazione della sua musica ad opera di Alfred Schnittke. Alla tematica del rapporto tra musica e potere, affrontata nel corso del festival, è riconducibile il malinconico quartetto del compositore ebreo Mieczysław Weinberg, mentre al percorso sulla spiritualità si richiama la composizione contemplativa dell’estone  Erkki-Sven Tüür.  All’impressionismo musicale di Ravel e alle sue atmosfere liquide si ispira invece il giovane talento Martin Loridan, vincitore della Call for Scores 2016 e omaggiato anche quest’anno da EstOvest festival con una prima esecuzione italiana.

Spiriti musicali diversi, ciascuno voce di una diversa nazione. Così come di differenti provenienze sono i quattro esecutori: romeno Adrian Pinzaru, irlandese Eilis Cranitch, italiano Claudio Pasceri e giapponese Mizuho Ueyama. Questo a ulteriore riprova del respiro sempre più internazionale che il festival EstOvest ha assunto dal 2001 ad oggi.

Ma i traguardi da raggiungere sono ancora molti, e già si pensa alla prossima edizione. Per questo il doppio appuntamento del 9 e 10 dicembre, più che una conclusione, suona come un arrivederci.

 

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