Rendimenti, per le obbligazioni in valuta emergente occhio al rischio cambio

C’è un aspetto molto importante che gli investitori in titoli obbligazionari debbono tenere in considerazione, in special modo se parliamo di paesi emergenti. Si tratta del fattore cambio. In effetti i rendimenti degli investimenti in valute estere sono fortemente influenzati dalle evoluzioni dei tassi di cambio, che possono ampliare i guadagni così come eroderli del tutto. Ciò vale soprattutto in una fase come quella attuale che è caratterizzata da flussi cedolari ai minimi storici. E allora come ci si deve regolare?

Rischio di cambio e rendimenti

rendimentiBisogna assumere un atteggiamento molto accurato nel valutare rischi e rendimenti delle proprie strategie. Più in particolare occorre considerare il rischio valutario in modo separato e aggiuntivo rispetto al rischio strategico connesso a quello obbligazionario. Ovviamente non ci riferiamo alle tecniche di trading intraday forex, ma di un orizzonte di medio-lungo periodo. Precisato questo, molti analisti ritengono che nel medio termine esiste un buon potenziale per la rivalutazione delle valute dei paesi in via di sviluppo rispetto al dollaro USA. Questo renderà ancora più convenienti i rendimenti totali provenienti dall’investimento nel debito in valuta locale.

Le previsioni sull’apprezzamento di alcune valute emergenti potrebbe essere in media al 4,6% annuo, ovvero 300 punti base in più (+3,0%) rispetto a quella del mondo sviluppato. Roba che potrebbe essere sfruttata alla grande da chi sa come funziona strategia Fibonacci forex trading. Statisticamente il sostegno alle quotazioni delle valute emergenti si allinea (con un ritardo di alcuni mesi) al differenziale di crescita del PIL reale tra i mercati emergenti e i mercati sviluppati. C’è poi da considerare che un supporto alle valute dei paesi in via di sviluppo contribuisce anche l’inflazione e le valutazioni attuali.

Riguardo al primo punto il differenziale di inflazione tra paesi emergenti e sviluppati è giunto a circa 140 punti base. Siamo al livello minimo della storia recente. Circa le valutazioni attuali, molte valute emergenti sono attualmente sottovalutate del 15% contro il dollaro USA. Come se non bastasse si trovano su livelli tra i più bassi degli ultimi due decenni. Certo, occorre sempre distinguere tra paese e paese, visto che non tutti gli emergenti sono uguali, specie riguardo alle condizioni di politica e stabilità. Gli improvvisi eventuali sbalzi della volatilità sono infatti un rischio per gli investitori. Quindi occhio.

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