Avversione al rischio sui mercati finanziari
Nei giorni scorsi il Presidente degli Stati Uniti Trump aveva alimentato le indiscrezioni secondo le quali la Cina avrebbe avuto un atteggiamento colpevole, nel tacere la reale gravità del virus. A rincarare le dose ci ha pensato il segretario di Stato Mike Pompeo. Quest’ultimo ha parlato di “prove significative” che dimostrerebbero che il virus sia stato creato in laboratorio a Wuhan. Non solo, secondo un tema di 007 (provenienti da Usa, Gran Bretagna, Australia, Canada e Nuova Zelanda), Pechino fino a gennaio avrebbe nascosto volontariamente la contagiosità del Covid-19, quando c’erano le prove del contrario già da dicembre. Le accuse americane hanno provocato lo sdegno cinese. Pechino ha risposto alle accuse invitando Pompeo a fornire le prove di cui ha parlato.
Tornano i dazi?
Al di là delle diverse sfaccettature della questione (anzitutto politiche), resta il fatto che questa escalation di tensione ha scosso i mercati finanziari. Il timore degli investitori è che gli USA potrebbero adottare delle misure di rappresaglia economica-finanzairia, che potrebbero anche riaccendere la guerra dei dazi.
Valute e borse
Il clima di avversione al rischio sui mercati finanziari ha spinto i safe haven e anzitutto lo stesso dollaro USD. La regina delle coppie di valute più scambiate forex, ovvero l’euro-dollaro, si è di nuovo allontanato dalla resistenza psicologica e tecnica a quota 1,10. A penalizzare l’euro ci sono stati anche i deboli dati PMI del settore manifatturiero ad aprile.
Anche le borse europee viaggiano in ribasso, con i migliori oscillatori trading analisi tecnica che evidenziano situazioni estreme. Il Dax tedesco che ha perso oltre il 3.50%. Malissimo anche il FTSE Mib italiano, nel giorno in cui comincia la Fase2.