I dati sugli acquisti di oro
Ad illustrare i numeri è stato il World Gold Council (WGC), che nella giornata di martedì ha pubblicato un report che evidenzia il cambiamento di atteggiamento rispetto al metallo prezioso nel corso degli ultimi decenni.
Sul finire degli anni Novanta, le banche centrali vendevano centinaia di tonnellate di oro ogni anno. Soprattutto quelle dell’Europa Occidentale.
Dopo la crisi finanziaria scoppiata nel 2008 lo scenario è cambiato. Le banche centrali europee hanno smesso di vendere lingotti, mentre alcune hanno cominciato a fare acquisti di oro. In special modo sono state economie emergenti come Russia e Turchia, mentre nel continente asiatico questa vivacità ha riguardato soprattutto l’India.
Le ragioni di questo cambio
A indurre questo modifica nel comportamento delle banche centrali è il fatto che l’oro mantiene il suo valore anche nei periodi di turbolenza, a differenza delle valute e delle obbligazioni, e non fa affidamento sulle condizioni del soggetto emittente.
Inoltre l’oro consente di diversificare rispetto ad altre attività, come l’investimento in titoli del tesoro statunitensi oppure il dollaro.
Annotazione: anche sul prezzo dell’oro è possibile adottare delle strategie trading con indicatori.
L’accumulo nel 2022
I grossi acquisti di oro fatti lo scorso anno possono essere intesi quindi come una continuazione di questa tendenza. Del resto lo scorso anno è stato caratterizzato da grandi incertezze geopolitiche e macroeconomiche. La volatilità che ha caratterizzato i mercati ha spinto quindi verso maggiori acquisti di oro.
Il ritmo ha avuto una frenata durante il periodo della pandemia, ma poi ha accelerato nella seconda metà del 2022, quando le banche centrali hanno fatto acquisti di oro pari a 862 tonnellate. In pratica si è verificato un pullback trading e un successivo nuovo impulso.
Va pure aggiunto che si tratta di dati parziali, perché circa due terzi dell’oro acquistato dalle banche centrali lo scorso anno non è stato dichiarati pubblicamente.
Gli acquisti delle banche centrali hanno portato la domanda globale di oro lo scorso anno a 4.741 tonnellate, con un aumento del 18% rispetto al 2021. E’ il valore più alto dal 2011.