Associazione Terra Insubre, Andrea Mascetti protagonista del webinar sulla storia della regione

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti è un profondo conoscitore delle identità territoriali lombarde. Durante l’evento online dell’Associazione Terra Insubre, ha riassunto le vicende storiche più importanti della regione.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: i confini dell’Insubria

Tito Livio fu uno degli storici latini che parlò degli Insubri, una popolazione di origine celtica stanziatasi nell’Italia settentrionale e che dà il nome alla regione dell’Insubria. Un territorio complesso da definire, sia dal punto di vista geografico che storico. Un tentativo è stato fatto da Andrea Mascetti durante il webinar “Insubria. Una bioregione d’Europa tra storia e ambiente”, organizzato lo scorso 30 marzo dall’Associazione Culturale Terra Insubre. Coordinatore della Commissione Arte e cultura di Fondazione Cariplo, Andrea Mascetti definisce il termine “Insubria” come estremamente complicato: “Ha dato origine a tante cose diverse. Gli insubri si sono instaurati nei nostri territori in epoca molto arcaica. La civiltà di Golasecca è stata sostanzialmente la sua facies archeologica”. Ed è proprio partendo dai ritrovamenti appartenenti alla cultura di Golasecca che è possibile delineare i confini ideali della regione, che vanno dal Canton Ticino e Canton Grigioni scendendo fino alle aree del Po, mentre da est a ovest dai fiumi Serio e Sesia. “L’idea complessiva che possiamo dare di questa regione è che si è creata in epoca protostorica con un’ambientazione di tipo celtico. Tito Livio racconta della fondazione di Milano da parte di Belloveso e del suo incontro con gli insubres che in qualche modo riconosce, forse perché parlavano lingue comuni.

Andrea Mascetti: una regione dal forte carattere identitario

Sebbene l’Insubria sia una regione storica non univocamente definita, per Andrea Mascetti si tratta del “mondo da cui parte sostanzialmente la nostra identità regionale e dal quale ci siamo costruiti come popolo”. Un’identità che nel XVIII secolo era ancora fortemente riconosciuta, in particolare dagli eruditi milanesi dell’epoca, personalità che possedevano una profonda conoscenza delle vicende storiche e culturali dei propri antenati. L’avvocato porta l’esempio di Gabriele Verri, padre di Pietro e famoso giureconsulto, che iniziava ogni sua prolusione con la frase ‘Insubres sumus, non latini’. “Verri voleva dare una chiara connotazione ai lombardi: noi apparteniamo a quell’antico popolo. Questa appartenenza era fortemente radicata nella storia culturale di quei tempi coltissimi e ricchissimi di grandi ricerche – sottolinea Andrea Mascetti – Quel mondo era consapevole di un’appartenenza diversa rispetto al mondo latino che rappresentò solo in parte anche tutte le altre attuali regioni d’Italia le cui differenze e specificità risalgono a tempi arcaici.

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