Banca centrale europea, le minute fanno emergere alcune preoccupazioni

inflazione bce

Se mercoledì era toccato alla Federal Reserve svelare i propri verbali di politica monetaria, giovedì è stato il turno della BCE.
Nell’ultimo meeting (10 e 11 marzo), oltre a lasciare fermo il costo del denaro, la Banca centrale europea ha aumentato la dotazione del programma di acquisti del programma PEPP. A tal proposito, le ultime minute evidenziano che gli esponenti del board faranno valutazioni trimestrali sulle condizioni di finanziamento e sull’outlook dell’inflazione, per ricalibrare il ritmo degli acquisti che servono a mantenere le condizioni favorevoli di finanziamento.

Cosa pensa la banca centrale

bceDai verbali della emerge il timore che la ripresa possa scattare più avanti del previsto. Infatti la Eurotower vede due scenari differenti nel breve e nel medio periodo.
In un orizzonte temporale vicino, c’è un costante aumento dei rischi perché la pandemia si fa ancora sentire. Inoltre la lentezza con cui procede la campagna vaccinale, spinge i membri del board della Banca centrale europea a chiedersi se sia “realistico presumere che le misure di contenimento saranno ridotte già nel secondo trimestre“.

Scenari temporali e preoccupazioni

Nel medio periodo invece lo scenario è di maggiore ottimismo.  Tuttavia, la forte contrazione dell’economia dell’area euro, rende necessario un continuo sostegno da parte delle politiche fiscali per favorire la ripresa.

Suggerimento: quando si vogliono negoziare valute, può essere utile sapere cos’è media mobile di convergenza divergenza.

Per la BCE c’è però una forte preoccupazione. Ci si chiede quanti danni avrà fatto davvero la pandemia, e sarà possibile quantificarli solo dopo che i regimi di sostegno e garanzia dei governi saranno gradualmente eliminati. La principale preoccupazione della Banca centrale europea riguarda le possibili insolvenze, e quanto queste potranno incidere sui bilanci bancari.
Per quanto riguarda le aspettative di inflazione, quelle a più lungo termine sono rimaste a livelli contenuti, sebbene gli indicatori di mercato continuino ad aumentare gradualmente.

La reazione dei mercati

Le minute della BCE non hanno avuto grande impatto sull’andamento dell’euro. La valuta unica rimane oltre 1,19 rispetto al dollaro (EurUsd, ossia la regina delle coppie di valute più scambiate forex), anche perché il biglietto verde è penalizzato dall’aumento a sorpresa delle richieste iniziali di sussidio. La valuta unica rimane così sui massimi di due settimane circa.

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