Sotto questo punto di vista, è interessante l’esito di un sondaggio che riguarda Bitcoin, la regina delle valute digitali.
Gli argentini e i Bitcoin
Il sondaggio è stato effettuato dal marketplace Paxful, e rivela che il 73% degli intervistati argentini ritiene il Bitcoin (e le criptovalute in generale) un asset efficace come protezione dalla crisi.
Questa indagine è stata fatta durante il mese di luglio su un campione di 1.113 intervistati, quindi nel pieno della crisi finanziari del Paese. Secondo tre intervistati su quattro, nell’attuale scenario economico le criptovalute siano il modo più efficace per salvare e proteggere i propri fondi. Il 69,5% inoltre ammette di aver già investito almeno una volta in criptovalute, mentre il 42,7% dichiara di averlo fatto per proteggersi contro la svalutazione del peso argentino dovuto all’inflazione (qui parliamo di un’altra valuta in crisi, ovvero del cambio Lira turca previsioni).
Secondo il 67,8%, addirittura l’investimento in Bitcoin è sicuro.
Avvertimento: le strategie trading giornaliero Forex non sempre sono utilizzabili anche per il trading sulle valute digitali, per cui occorre aessere molto prudenti.
Bitcoin come l’oro
Bisogna ammettere che questi dati lasciano molto perplessi. Siamo abituati a pensare all’oro come tradizionale bene rifugio. Ma Bitcoin? Chi sostiene che possa essere assimilato a un bene rifugio, lo fa in base a 4 elementi (e lo diciamo subito, non è che ci convincano molto…).
Somiglianze tra l’oro e l’asset digitale. Entrambi hanno un volume finito, perché l’algoritmo alla base del Bitcoin potrà arrivata al massimo di 21.000.000 di monete. Target che sarà raggiunto nel 2140. Come l’oro, il Bitcoin è decentralizzato e quindi non manipolabile da un ente centrale. Il Bitcoin, a differenza delle valute tradizionali, non è influenzato dagli interventi delle banche centrali. Infine può essere influenzato dal panic selling, esattamente come l’oro.