“Business People”: l’intervista a Cristina Scocchia (KIKO Milano) sulle sfide post-pandemia

Verso quale direzione intervenire per superare in modo efficace la crisi indotta dalla pandemia? Nelle parole di Cristina Scocchia, AD di KIKO Milano, alcune indicazioni sulla ripartenza del settore produttivo nazionale.

Cristina Scocchia

Agire con forza e velocità contro la crisi: la riflessione dell’AD Cristina Scocchia

"In una pandemia globale, ci sono Paesi che, grazie alla capacità reattiva dei loro Governi, costituiscono un vantaggio competitivo per le imprese. Dobbiamo lavorare affinché per le nostre aziende essere italiane non si trasformi in uno svantaggio competitivo": è sottolineato con chiarezza il messaggio che l’AD Cristina Scocchia affida alle pagine di "Business People", per ripensare gli strumenti a disposizione delle imprese e puntare su sburocratizzazione, innovazione e soprattutto tempestività contro la crisi. "Occorre imparare da quanto accaduto", spiega l’AD nell’intervista, "perché ogni tentennamento nella gestione dell’emergenza economica rischia di costarci carissimo": se in una fase iniziale il focus ha giustamente riguardato l’emergenza sanitaria, oggi bisogna agire sul fronte economico "con forza e velocità, adottando poche misure chiare ed efficaci". Così come in medicina, prosegue l’AD Cristina Scocchia, anche in economia "prevenire è meglio che curare": essenziale dunque intervenire con velocità "se non vogliamo vedere impennarsi drammaticamente la curva dei disoccupati e delle famiglie sotto la soglia della povertà", aggiunge l’AD nell’intervista.

Cristina Scocchia: l’importanza di misure tempestive per il rilancio economico

Da cosa ripartire, dunque, per garantire slancio sia al mondo dell’impresa che ai consumi familiari? Secondo Cristina Scocchia, liquidità e tempestività rappresentano parole chiave con cui non ci si può permettere tentennamenti: "Per le aziende e le famiglie è vitale, ma – ripeto – deve essere tempestiva", specifica l’AD a "Business People". Come già evidenziato in passato dalla manager, a fare la differenza nell’emergenza è stata proprio la capacità di gestione e reazione alla crisi, messa in campo in modalità eterogenee da parte di Governi e Pubblica Amministrazione nei diversi Paesi. I ritardi in Italia, ad esempio, hanno riguardato l’erogazione sia della cassa integrazione ai lavoratori che dei prestiti garantiti alle aziende. Questo nonostante l’impegno delle banche e di SACE.

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