La criptovaluta nazionale del Venezuela
Nel corso di una trasmissione su Vtv, il presidente venezuelano ha annunciato che presto cominceranno i pagamenti dei bonus calcolati sulla criptovaluta. Questo piano sarà realizzato utilizzando le nuove tabelle degli stipendi fissate in petro, dal programma di ripresa economica iniziato un paio di mesi fa. Maduro ha cercato di essere molto convincente chiedendo ai sui cittadini di investire una parte dei loro bonus nel piano di risparmio in oro e Petro “per rafforzare l’economia”. Secondo Maduro i nuovi piani di risparmio garantiranno la ripresa economica sovvertendo il modello capitalista e sostituendolo con un modello di sviluppo socialista. Ricordiamo che il tasso di inflazione previsto del Venezuela è 1.000.000.000%.
CryptoGlobe, il portale di notizie sul mondo delle criptovalute che ha ripreso la video intervista di Maduro, ha sottolineato che i venezuelani sono diventati tra i più prolifici commercianti di bitcoin peer-to-peer. Le loro negoziazioni generano un volume di scambi di 7,2 milioni di dollari al giorno. Chi sa cosa vuol dire negoziare Cfd su bitcoin trading Italia, conosce bene l’argomento e tutto quel che ne consegue (anche in termini di rischio).
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Le belle parole però non convincono i mercati. Il petro è stato analizzato da varie agenzie, che storcono il naso riguardo alla garanzia petrolifera sottostante. La compagnia statale Pdvsa infatti è indebitata in misura più alta rispetto all’intero massimale di mercato della moneta criptata. Secondo Reuters inoltre le riserve di petrolio su cui si basa il Petro sono o non sviluppate e inaccessibili, o del tutto fittizie. In pratica il Petro si regge su un castello di aria, senza alcun valore.