Dollaro in ripresa mentre sui mercati continua a prevalere la prudenza

Dopo giorni difficili, il dollaro sta recuperando terreno contro le altre valute principali, con gli operatori che si tengono stretta la valuta più liquida mentre prevale la cautela. Ai mercati infatti non sono bastati gli interventi (numerosi) delle banche centrali per riportare un po’ di serenità, a cominciare dal doppio taglio dei tassi da parte della FED.

L’andamento del dollaro

lavoro usaL’indice del biglietto verde (DXY) sembra aver ripreso slancio dopo il pullback di lunedì. Adesso è sopra quota 99 e si prepara ad affrontare la tripla barriera psicologica.

Il cambio euro-dollaro scivola verso quota 1,10 dove affronta il supporto a quota 1,1027 (minimo settimanale del 17 marzo). La pressione di vendita sulla valuta unica si è accresciuta dopo il sondaggio tedesco ZEW sul sentiment dell’economia tedesca, crollato da quota 8,7 a quota -49,7. E’ andata anche peggio del consensus Bloomberg, che indicava un dato in flessione rispetto a febbraio pari a -26,4. “L’economia è a un livello di allerta rosso”, ha detto il presidente dello Zew Achim Wambach in un comunicato, aggiungendo che gli esperti finanziari prevedono una contrazione dell’economia nel primo trimestre e ritengono che una contrazione sia molto probabile anche nel secondo.

Anche il sentimento economico nell’Eurolandia è crollato a -49,5 (da 10,4).

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Biglietto verde contro yen e altre valute

Contro lo yen giapponese il biglietto verde sale dello 0,9% circa, recuperando buona parte delle perdite di ieri. Ricordiamo che la Banca del Giappone ha annunciato misure per alleviare l’impatto della pandemia di coronavirus sull’economia, senza però andare a ritoccare i tassi che sono già da tempo in territorio negativo.

Chi adotta tecniche di trading intraday forex ha visto il Cable (GBPUSD) che intanto è sceso ai livelli più bassi da settembre dello scorso anno sotto 1,2100 (sulla valuta britannica pesa anche la maggiore incertezza sulle future relazioni del Regno Unito con l’UE, legata a negoziati che chissà quanto rallenteranno). Nel frattempo perdono notevolmente quota le commodity currencies, ovvero le valute legate alle materie prime. Il cambio AUDUSD ha toccato un nuovo minimo di 11 anni a 0,602, dopo la diffusone del rapporto riguardo l’ultimo meeting della Reserve Bank of Australia. L’NZD/USD invece scivola al livello più basso da maggio 2009 vicino 0.597.

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