Forex, cosa ci possiamo aspettare dal dollaro di qui a breve?

In attesa di conoscere il contenuto dei verbali del Fomc (ovvero l’organo della Fed che si occupa di politica monetaria), gli investitori sono rimasti abbastanza guardinghi. Del resto l’ipotesi di un rialzo dei tassi di interesse Usa può innescare una serie di reazioni a catena molto importanti. La scorsa settimana la presidente della FED Janet Yellen, nel corso di un intervento al Congresso, si è decisamente sbilanciata parlando di un intervento sul costo del denaro che potrebbe avvenire già a marzo. Per questo motivo sul mercato valutario c’è stato uno scatto del dollaro nel Forex, che per un paio di giorni è salito notevolmente (con somma gioia di chi aveva puntato forte tramite le opzioni binarie tocca o no).

Usa, tassi, dollaro e Forex

dollaroOra come ora, gli investitori del Forex si aspettano un rialzo anticipato del tasso. Questo tenuto anche conto dei dati macro positivi. Tanto la crescita quanto l’inflazione procedono bene. A gennaio l’indice dei prezzi al consumo primario è salito dello 0,6%, ovvero un incremento che non si vedeva da febbraio 2013. Inoltre il ritmo annuale ha accelerato al 2,5%. Va precisato però che se depuriamo il dato dalle componenti più volatili, allora si possono raffreddare un po’ gli entusiasmi.

Ma questo rialzo dei tassi ci sarà? Secondo i Fed Fund, che riflettono questa probabilità, ci sono solo il 20% di possibilità che si verifichi a marzo. Mentre arriviamo al 47% a giugno. Tenete a mente queste percentuali e guardate quanto sono incerte. Poi guardate e chiedetevi se il segnale di investimento del miglior software trading automatico funziona davvero oppure no.

Tornando al dollaro, se il rialzo dovesse giungere in modo graduale, probabilmente i tori dell’USD non saranno entusiasti. Le banche centrali avranno il tempo necessario per adattarsi a una politica monetaria meno accomodante, riducendo così il vantaggio dei rendimenti USA.

Intanto l’attività manifatturiera degli Stati Uniti dovrebbe aver subito un lieve rallentamento, nel mese di febbraio. E’ quanto prevede la stima flash sull’indice PMI manifatturiero che indica un livello di 54,3 punti, in calo rispetto ai 55 di gennaio. Il dato, pubblicato da Markit, risulta al di sotto delle aspettative del mercato che indicavano una salita a 55,3 punti. L’indice si conferma comunque al di sopra della soglia chiave dei 50 punti, denotando un’espansione del settore manifatturiero.

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