Il 5 Per Mille, Come Scegliere I Beneficiari

Il 5 per 1000 indica una quota dell’imposta IRPEF che lo Stato Italiano va a ripartire in modo tale da dare sostegno agli enti che svolgono attività rilevanti da un punto di vista sociale. Tra questi vi sono enti di ricerca, enti no profit, associazioni di volontariato e di promozione sociale. Il versamento è a discrezione del contribuente che va a farlo nell’ambito della dichiarazione dei redditi. Ogni cittadino che fa questa scelta va a destinare all’ente scelto il 5 per mille delle imposte effettive che deve pagare come IRPEF. Si tratta di un modo per garantire il principio della sussidiarietà orizzontale. In pratica, i cittadini hanno la possibilità di poter decidere finalmente quali sono le destinazioni da un punto di vista sociale dei propri del gettito fiscale. Una misura importantissima che non bisogna sottovalutare anche perché dà la possibilità ancora una volta di prendere delle decisioni.

Il 5 Per Mille, La Storia

Il 5 x 1000, è nato nel 2006 con la legge finanziaria. E’ stato introdotto per la prima volta in maniera sperimentale con lo scopo di sostenere con la destinazione di una quota IRPEF, tutte le organizzazioni non lucrative, le attività di ricerca sanitaria e scientifica nonché le attività dei servizi sociali svolte dal comune di residenza oppure le università. I contribuenti, fin dalla prima edizione hanno aderito in maniera massiccia a questa tipo di scelta. In particolare, la maggioranza degli italiani ha deciso di destinare il 5 per mille della prima edizione al settore no profit. Nel 2009, il 5 x 1000 ha cambiato un po’ le sue finalità. Tra le finalità infatti, è stato introdotto il finanziamento alle associazioni sportive dilettantistiche e poi nel 2010, il tetto è stato innalzato fino a 400 milioni di euro. Il 5 per mille, è da specificare che non riguarda l’imposta sul reddito delle società ma solo l’IRPEF, ovvero l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Gli imprenditori però possono destinare questi fondi ai servizi sociali attraverso i propri contributi personali. Una volta capito il meccanismo, bisogna scegliere bene a chi destinare il 5 per mille ed in che modo.

Come Destinare Il 5 Per Mille Al Terzo Settore

Il 5 per mille va destinato al terzo settore in maniera molto attenta. Bisogna infatti, andare sul sito dell’Agenzia delle Entrate e capire chi sono i beneficiari del 5 per mille. Il cittadino può aderire al 5 per 1000 in due modi differenti. Innanzitutto, si decide il possibile settore di interesse sociale come ad esempio, quello della promozione del volontariato o può decidere di inserire il codice fiscale dell’ente da finanziare. Nel primo caso, il contribuente va pure la firma vicino a uno delle 6 stelle che si trovano nel modulo della dichiarazione dei redditi. Nel secondo caso invece bisogna andare a consultare sul sito dell’Agenzia delle Entrate che possono essere i beneficiari e di conseguenza, decidere di inserire il codice fiscale di quello specifico.

La Differenza Tra Il 5 Per Mille E 8 Per Mille

C’è una distinzione ben precisa da fare tra il 5 per mille e l’8 per mille. Il 5 per mille infattiè la quota del 5 per mille dell’imposta IRPEF destinata a le associazioni o enti no profit e Onlus che lavorano nell’ambito del terzo settore. Invece, per quanto concerne l’otto per mille, parliamo di una realtà completamente diversa. Si tratta sempre della quota sul l’IRPEF ma riguarda la possibilità che lo Stato dà al contribuente di devolvere questa quota dell’intero gettito fiscale a una confessione religiosa. È possibile scegliere tra la chiesa luterana, chiesa cattolica, Unione buddhista, chiesa Apostolica, diocesi ortodossa e altri vari gusti. Riguarda però semplicemente questo settore e non quello sociale.

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