Inflazione, l’Eurozona conferma il calo. Ma l’euro non ne risente

Il dato finale sulla inflazione dell’Eurozona conferma il calo all’1,6% annuo. Lo dice Eurostat – l’istituto di statistica europeo – che evidenzia il rallentamento dei prezzi a dicembre, rispetto all’1,9% di novembre. Nulla che non fosse atteso, tant’è che l’impatto di questi dati sull’euro è stato pressoché nullo.

Inflazione in calo nell’eurozona

inflazioneRispetto allo scorso anno, quando l’inflazione era all’1,4%, c’è stato però un piccolo passo in avanti. Tra i paesi Ue quelli a inflazione più bassa sono Grecia e Portogallo (0,6% ciascuno). Anche l’Italia è sotto la media dell’area euro all’1,2%. I tassi annui più alti sono invece quelli di Estonia (3,3%), Romania (3,0%) e Ungheria (2,8%). Il dato dell’inflazione su base mensile ha registrato una variazione nulla, contro un previsto -0,2%. L’indice Core (esclusi i prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco) è cresciuto dell’1% a dicembre rispetto a dicembre 2017 in linea con la rilevazione di novembre (consensus +1%).

Le ripercussioni sull’euro

Come detto, la moneta unica è rimasta pressoché ferma dopo il dato sull’inflazione e continua ad essere appesantita dalle preoccupazioni non solo per il rallentamento economico della zona euro (riconosciuto anche dal presidente della BCE Mario Draghi), ma pure dalle incertezze riguardo alla questione Brexit, alimentate dalla bocciatura dell’accordo Londra-Bruxelles da parte del parlamento britannico. Non a caso Yves Mersch e Ewald Nowotny, membri del consiglio direttivo della BCE, si sono detti preoccupati dei risvolti della faccenda (finora invece i membri della BCE si erano detti sicuri che la Brexit avrebbe avuto un impatto ridotto sull’economia). Non c’è da stupirsi quindi, se molti investitori stanno adottando strategia forex hedging cfd.

Dopo aver toccato 1,150 lo scorso giovedì (test sicuramente interessante), la coppia Eur-Usd si è nuovamente ritirata verso 1,140. In sostanza ne’ da parte dell’euro, ne’ da parte del dollaro si assiste a spunti tali da imprimere una direzione precisa al mercato. Continua il lieve calo invece la coppia Eur-Gbp, dopo il rally della valuta britannica a seguito della bocciatura della proposta di accordo con la UE su Brexit. La coppia viaggia su 0,885 (-0,18%) e i migliori segnali di trading gratuiti Forex puntano ancora al ribasso. In calo anche l’Euro-Yen a 124.018. La valuta nipponica nel corso dell’ultimo mese ha guadagnato oltre il 3% contro l’euro, grazie al clima di avversione al rischio che a fasi alterne spira sui mercati da un po’ di tempo.

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