“<L’inferno dopo la domenica> è un album volutamente crudo e sincero, nato dalla determinazione di voler scrivere canzoni universalmente umane e fuori dal tempo” – racconta Samuele Ghidotti – “E’ un disco che si spiega da sé ma i cui concetti all’inizio non sono cosi immediati da cogliere. Quando finisci di ascoltarlo vorresti lasciare il tuo lavoro di merda, dopo i tanti “partirò, per strade che non avrei fatto mai, da solo me ne andrò”, come citato nella traccia omonima dell’album, e partire veramente. E’ un album denso i cui personaggi sono il tuo vicino di casa, il tuo dentista, la commessa del supermercato, tuo cugino, che dice di non trovare lavoro perché non ce n’è, ma che in realtà un lavoro non l’ha mai cercato, o persino te, che “ti passa il venerdì, il sabato e la domenica a fare il divo in discoteca al tavolo (con) le coppe di champagne” ma tanto poi starai lì “a bere il brodo in settimana”, come ci insegna la prima traccia (C’era Una Volta). Ho voluto raccontare il lento ed inesorabile scorrere delle nostre esistenze che si intrecciano tra loro, e creano ciò che siamo abituati a chiamare Vita. Con tutti i suoi pregi ed i suoi difetti”.
https://www.facebook.com/samueleghidottimusic/