Mauro Ticca: così l’e-commerce ha trasformato la logistica

Mauro Ticca, manager specializzato nell’ambito dei trasporti, chiarisce come l’e-commerce abbia fornito una grande spinta all’innovazione, mutando i rapporti tra mondo della logistica e consumatore finale.

Mauro Ticca

Logistica, l’e-commerce guida la trasformazione: il commento di Mauro Ticca

Ormai prossimo alla sua quarta generazione, l’e-commerce è lontano dagli anni ’90, tempo in cui era legato a una ristretta cerchia di persone, spesso abituati all’utilizzo dei pc e delle carte di credito. Le vendite on-line rappresentano infatti oggi un giro d’affari di circa 3,5 trilioni di dollari all’anno. Un volume che secondo Mauro Ticca "sta motivando fenomeni accelerativi dell’innovazione": basti pensare in tal senso alla realtà aumentata della multicanalità e al one-click commerce. Tali mutamenti, ricorda il manager torinese, "hanno portato il vecchio concetto di customer care e il banale after sales a evolversi nella più attuale customer experience". Effetti che si ripercuotono sia sul mondo del lavoro sia sulla logistica. Tematica quest’ultima al centro della riflessione del manager torinese, operativo nel settore da diversi decenni. "Tutto il materiale prima dell’avvento di internet – sottolinea – orbitava intorno al classico sistema di approvvigionamento". In breve, le merci subivano un triplice passaggio di consegne: dal fornitore al centro di smistamento, dal centro di smistamento ai punti vendita, e dai punti vendita al consumatore. In tutto ciò la logistica, evidenzia Mauro Ticca, era del tutto invisibile al cliente: al contrario, oggi la sua soddisfazione può dipendere in buona parte da fattori come il tempo e il luogo di consegna, le modalità di pagamento e la capacità di far fronte a numerose problematiche (indirizzi errati o non completi).

Mauro Ticca: "consegna è basilare nella soddisfazione globale del cliente"

Il commercio online, continua Mauro Ticca, rende palese la variazione del paradigma di scambio tradizionale. Fondamentali diventano i concetti di "home delivery" e "click and collect". Quest’ultimo servizio, inteso come "prelievo al punto vendita o presso un pick up point" consente al cliente di ritirare la merce nel momento che ritiene più opportuno, bypassando "anche tradizionali momenti e giorni di chiusura". Sebbene l’Italia in taluni aspetti sia rimasta ancora indietro, è il caso dei lockers (scompartimenti dedicati al ritiro del materiale attraverso codici di accesso), qualcosa sembra iniziare a muoversi. Recentemente Poste Italiane ha ufficializzato una sua "nuova strategia di delivery". Oltre alla creazione dei già citati pick up points in luoghi come centri commerciali e supermercati, è stata prevista una generale revisione della tradizionale figura dei portalettere, i quali, commenta Mauro Ticca, saranno resi simili ai più innovativi: "distributori dell’e-commerce". Si avvicina dunque un momento decisivo, nel quale società come Amazon potrebbero entrare in diretta concorrenza con gli storici spedizionieri (UPS, DHL), rendendo la propria rete distributiva autonoma. Da non trascurare inoltre anche gli sviluppi in tema di "e-commerce shipping e post shipping", portati avanti proprio dai colossi del commercio online. Si va delineando dunque, afferma Mario Ticca, "una supply chain che solo se presidiata in ogni minimo passaggio e dettaglio, permette di mantenere posizioni dominanti e competitive in questo enorme business".

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