Mercato del lavoro, dati ottimi nel Regno Unito. E la sterlina vola…

I dati positivi sul mercato del lavoro hanno dato una spinta alla sterlina britannica, che ha guadagnato terreno contro le principali valute del paniere. Inoltre anche le rinnovate prospettive di una proroga della Brexit hanno sostenuto la valuta.

I dati sul mercato del lavoro

sterlinaSecondo i dati dell’Office for National Statistics, l’occupazione è aumentata di 167.000 unità fino a raggiungere un livello di 32,60 milioni. Gli economisti stavano cercando un aumento di 152.000. Il tasso di occupazione è rimasto al 75,8%, il più alto da quando cominciò la rilevazione nel 1971. Il tasso di disoccupazione è invariato al 4%, il più basso dal dicembre 1974. Gli stipendi settimanali medi (esclusi i bonus) sono cresciuti del 3,4% su base annua, invariati rispetto a novembre, che è stato rivisto dal 3,3%. Includendo i bonus invece, i guadagni sono aumentati del 3,4% rispetto a un anno fa (il maggiore aumento dal luglio 2008).

Questo solido report ha dato la spinta alla sterlina, che si è apprezzata a un massimo di 6 giorni oltrepassando la soglia di 1,30 contro il biglietto verde. La valuta britannica si è attestata a 0.8713 contro l’euro, un livello mai visto finora questo mese (con formazione di un piercing line pattern forex). Dopo essere scivolata a 1,2962 contro il franco, la sterlina ha invertito la direzione e si è rafforzata fino a un massimo di 8 giorni a 1,3028. Infine il pound è salito a un massimo di 2 settimane di 143,51 contro lo yen, dopo un calo a 142,28.

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La questione Brexit

Come detto, oltre ai dati in arrivo dal mercato del lavoro, una spinta al pound è arrivata pure dalla questione Brexit. Il capo della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha dichiarato in un’intervista al quotidiano tedesco Stuttgarter Zeitung, che l’Unione europea non si opporrà a un ritardo nella Brexit se il Regno Unito lo richiederà. D’altronde, visto che lo scorso 15 gennaio Westminster ha bocciato la proposta sulla Brexit della premier Theresa May, frutto di lunghi negoziati con Bruxelles, molti funzionari europei ritengono ora che rimandare la data di uscita effettiva degli Uk dal blocco sia l’unica soluzione possibile, per evitare lo scenario “no-deal Brexit”.

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