Mercato del petrolio, per il colosso BP lo scenario futuro è cupo e sarà in declino

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Gli sforzi dell’OPEC serviranno a tirare a campare, ma non riporteranno mai più il mercato del petrolio al suo recente passato. La domanda infatti è destinata a on tornare più ai livelli pre-Covid. Questa fosca previsione arriva non da un terzo osservatore disinteressato, bensì dagli analisti di British Petroleum. Ovvero uno dei leader tra i produttori mondiali di idrocarburi.

L’analisi di BP sul mercato del petrolio

Secondo gli esperti della big oil company, la produzione di greggio ha già toccato il suo picco massimo durante quest’anno. In più il mercato del petrolio ha iniziato il suo inesorabile declino. In sostanza complice il Covid-19, da ora in poi la dinamica delle estrazioni di petrolio avranno sempre il segno meno davanti.
Quello che rimane ancora incerta è la tempistica di questo declino. Potrebbero volerci diversi anni, o forse qualche decennio. Dipenderà anche dal concreto impegno dei Governi nel puntare sulle rinnovabili.

Se guardiamo all’andamento delle quotazioni, effettivamente si percepisce questo cambiamento. Dopo il crollo di aprile, il prezzo del petrolio è risalito fino a 40 dollari al barile, ma poi è stato incapace di andare oltre (si guardino i grafici dei migliori siti Forex trading gratis). E’ come se il leone fosse ormai zoppo e stanco di combattere. E attende l’inesorabile tracollo.

La transizione energetica

Non si tratta comunque di uno scenario nuovo. La transizione energetica è un tema caldissimo da molti anni, ed è una strada che il mondo aveva già imboccato. Quello che ha cambiato i piani è la pandemia, giacché ha funto da acceleratore a questo processo. E’ vero che dopo il recente crollo, la domanda di carburante sul mercato del petrolio a poco a poco si rialzerà. tuttavia, mentre questo accade avanzerà a sua volta la diffusione dei veicoli elettrici, che spingono verso il basso la richiesta di petrolio.

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Ecco perché BP sta cambiando il suo paradigma industriale. Il colosso energetico vuole infatti aumentare i suoi investimenti in energie a basse emissioni di carbonio. Entro il 2030 vuole raggiungere i 5 miliardi di dollari all’anno, al fine di rispettare i suoi impegni per diventare a emissioni zero entro il 2050. Del resto, solo pochi giorni fa ha annunciato il suo ingresso nel settore eolico offshore, un investimento da un miliardo di dollari assieme al gruppo norvegese Equinor negli Stati Uniti.

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