La plusvalenza è infatti la differenza positiva che è possibile realizzare vendendo un qualsiasi bene, questa si calcola sottraendo dal prezzo di vendita quello a cui si é pagato l’oro.
Il prezioso metallo giallo negli ultimi 20 anni è cresciuto moltissimo, questo rende l’oro vecchio particolarmente conveniente da vendere.
Negli ultimi anni, complice le cicliche crisi economiche, si sono diffusi moltissimi i compro oro Firenze o di qualsiasi altra zona che hanno reso particolarmente facile vendere oro vecchio e usato.
Non poche persone hanno ritrovato in vecchio cassetti o addirittura occultato in qualche posto segreto gioielli e addirittura lingotti o monete, questi essendo molto vecchi al momento dell’acquisto sono state pagate un prezzo decisamente inferiore rispetto a quello di oggi.
Nel caso di oro in lingotti da investimento ufficialmente riconosciuti per stabilire la plusvalenza in modo esatto, e dedurre il giusto importo da pagare come tassazione, sarebbe necessario avere la documentazione di acquisto che indica il prezzo pagato.
In mancanza di documentazione la legge prevede di calcolare un valore forfait del 25% del prezzo ottenuto nella vendita su cui pagare le tasse nella percentuale del 26%.
Una tassazione del genere potrebbe rivelarsi estremamente favorevole per tutte quelle vendite effettuate in lingotti o monete riconosciute come investimento, in quanto molto probabilmente la reale plusvalenza su cui calcolare le tasse dovrebbe essere molto superiore rispetto al prezzo che è stato pagato molti anni prima.
Non si deve dimenticare che su oro da investimento 24 carati ufficialmente riconosciuto non viene applicato nemmeno il regime iva, un’altra condizione che favorisce sia che vende che chi compra.
In caso di oro vecchio superiore ai 18 carati è bene ricordarsi che può essere acquistato solo da banchi metalli o da compro oro riconosciuti da Banca Italia.