Prezzo del petrolio sempre tonico, le trattative tra Usa e Iran non decollano

mercato del petrolio

La benzina tocca il massimo da due anni, spinta dal prezzo del petrolio che rimane a livelli elevati. A dare sostegno alle quotazioni dell’oro nero è l’andamento dei negoziati tra USA e Iran sul nucleare. Malgrado ci fosse grandi ottimismo, i passi in avanti non ci sono stati, e questo fa comprendere che un eventuale accordo è tutt’altro che vicino. Ciò significa che la possibilità di un aumento dell’offerta dall’Iran è svanita.

Negoziati sul nucleare e prezzo del petrolio

petrolioIl prezzo del petrolio Wti viaggia oltre 71,11 dollari al barile, mentre il Brent ha superato quota 73,07 dollari. I futures, al rialzo, hanno toccato livelli che non si vedevano dal 2018. E nel frattempo hanno disegnato un megafono trading broadening pattern.
Secondo alcuni analisti la corsa del prezzo del petrolio non si fermerà, e l’oro nero dovrebbe puntare verso area 80 dollari.

Domanda e offerta

Il prezzo del petrolio prosegue l’apprezzamento innescato dalla crescita economica globale, spinta dall’avanzamento dei piani vaccinali. Essa infatti genera una maggiore domanda di carburante, che potrebbe rimanere elevata anche nei prossimi mesi.
Dal lato dell’offerta invece, la riunione dell’Opec Plus di inizio giugno, durata solo mezz’ora, non ha riservato sorprese. Il Gruppo ha infatti deciso di attenersi al piano concordato in aprile, allentando solo gradualmente la stretta produttiva definita lo scorso anno.

Approfondimento: se al posto del prezzo del petrolio vi interessa negoziare le valute, potreste trovare interessanti le previsioni euro real brasiliano.

Vola la benzina alla pompa

La crescita recente del prezzo del petrolio ha avuto inevitabili ripercussioni sulla benzina. Il carburante in Italia ha raggiunto il suo massimo da due anni, oltre quota di 1,6 euro. Non si vedeva un prezzo così elevato da giugno 2019.
Dall’inizio dell’anno un pieno da 50 litri è aumentato di 8 euro e 20 cent. Si tratta di un rincaro dell’11,4%, che equivale a una stangata annua per gli automobilisti da 197 euro all’anno.
Ancora più alto è l’incremento del conto dell’ultimo anno. Da giugno scorso ad oggi, la mazzata teorica è infatti pari a 273 euro.

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