Frena il prezzo dell’oro
La diffusione della pandemia da Covid è stato il motore principale del prezzo dell’oro. Da inizio anno il metallo prezioso ha guadagnato oltre il 10%, ma la fase di maggiore crescita si è avuta in corrispondenza con la fase acuta della crisi sanitaria. Quella che ha fatto scattare i lockdown. Il metallo pregiato ha sostanzialmente beneficiato del suo classico ruolo di safe haven, ovvero di bene rifugio dove gli investitori si riparano dai venti di incertezza dei mercati. Non a caso gli ETC ETF oro in euro hanno avuto una impennata durante quel periodo.
La ripresa e l’ottimismo
Tuttavia, nelle ultime settimane è cresciuta la speranza che possa esserci la luce in fondo al tunnel, e che la ripresa sia alle porte. Certo la strada è lunga e graduale, ma senza dubbio i mercati hanno festeggiato come una boccata di ossigeno l’allentamento dei blocchi. Fattori questi che a loro volta hanno arginato la marcia del prezzo dell’oro. Appare infatti chiaro, guardando i grafici, che il rally del gold metal ha perso slancio. Malgrado abbia di recente toccato un nuovo massimo lunedì 21 maggio, la spinta non è più così impetuosa. Un doppio massimo trading analisi tecnica potrebbe far pensare a una inversione di rotta, così come la comparsa di un pattern infrequente, il cuneo di inversione.
Fattori di apprezzamento
Ma il prezzo dell’oro ci ha abituati a colpi di coda improvvisi. Ci sono infatti alcuni fronti caldi da tenere sotto controllo. Anzitutto il nuovo deterioramento dei rapporti USA-Cina. In secondo luogo i timori per una nuova ondata di contagi. Infine quello che sta succedendo negli Stati Uniti, con le proteste di piazza e i disordini sociali. Fattori che possono andare a incidere sull’apprezzamento dell’oro, che al momento naviga verso i 1750 dollari l’oncia, solida soglia di resistenza.