Dopo i ripetuti record di agosto che hanno visto il prezzo oro raggiungere la quotazione di 2067 dollari oncia si è assistito prima ad una fisiologica fase di assestamento e successivamente ad un lento ribasso fino sotto alla soglia di 1750 dollari oncia.
Questo andamento si può spiegare in vari modi ma sicuramente il sentiment degli investitori è diverso rispetto alla fase del rally dell’oro spinto dal crollo dei mercati azionari colpiti duramente dalle conseguenze del lockdown di marzo 2020.
Oggi nonostante la crisi economica e la strategia politica dei lockdown di alcuni settori commerciali continui la situazione fa meno paura agli investitori.
Un asset che molti vedono non come alternativa al prezioso metallo giallo ma piuttosto da acquistare in caso si cerchino guadagni sul breve termine magari da finanziarie proprio liquidando parte degli investimenti in oro che hanno sicuramente fruttato per chi lo acquistato nei primi mesi del 2020.
Allo stesso tempo nonostante la situazione finanziaria globale si sia in parte rassenerata, il prezzo oro non è escluso che possa riprendere almeno parte del valore perso in questi ultimi mesi.
I fattori che potrebbero favorire una ripresa della quotazione oro sono il dollaro debole che innescherebbe un nuovo interesse nel prezioso metallo giallo.
A far aumentare il prezzo oro potrebbe essere anche il pericolo di un’inflazione che potrebbe crescere velocemente qualora partisse una vera ripresa che coinvolgesse anche parte dei paesi occidentali, che ad oggi sono ancora quelli che maggiormente adottano misure restrittive verso l’economia reale frenando così di fatto una ripresa economica post lockdown.