Smart City: le riflessioni di Valerio Camerano, AD di A2A

La sfida legata all’avanzare della tecnologia comporta il cercare metodi sempre diversi per sfruttare i nuovi strumenti a disposizione, con l’obiettivo di migliorare la quotidianità dei cittadini: è su questa strada che procede A2A nell’ottica delle smart city. Se ne è occupato l’AD Valerio Camerano durante una video intervista con Carlo Ratti e Massimo Sideri.

Valerio Camerano

Valerio Camerano: i nuovi scenari legati alla smart city

La città è sempre più al centro della società moderna: il fenomeno dell’urbanizzazione cresce non solo in Asia, ma anche in Europa e nelle Americhe. Grazie alla mobilità sostenibile elettrica, si inizia a costruire un futuro meno inquinato. Si immagina una città dotata di semafori intelligenti in grado di ottimizzare il traffico e di infrastrutture che riducano lo spreco di acqua e di energia. Milano e Brescia stanno già entrando a far parte di questo clima di cambiamento, orientandosi verso un futuro “smart”. L’Amministratore Delegato di A2A Valerio Camerano, il fondatore di Senseable City Lab del MIT di Boston Carlo Ratti e il giornalista Massimo Sideri hanno riflettuto su questi temi, evidenziando come a livello mondiale esistano diverse grandi città ormai impegnate nelle sperimentazioni, tra sostenibilità e coinvolgimento dei cittadini attraverso le nuove tecnologie. “Le città più avanzate sono quelle che hanno progressivamente identificato dei problemi e provato a risolverli con la tecnologia”, spiega Valerio Camerano. “Ogni giorno in tutto il mondo, vengono sviluppate nuove applicazioni che, grazie a sistemi intelligenti, migliorano la vita delle persone.” L’AD di A2A ha infatti posto l’attenzione su come questi cambiamenti abbiano il compito di “mettere al centro l’esperienza dei cittadini che vivono la città in ogni suo aspetto: la smart city è tale solo se i cittadini percepiscono un miglioramento della loro qualità di vita”.

Valerio Camerano: le soluzioni “smart” implementate a Brescia

Secondo Valerio Camerano, il cambiamento è un processo graduale, che va portato avanti passo per passo. L’obiettivo ora è fare in modo che le città non consumino soltanto l’energia, ma diventino produttrici, anche attraverso il recupero dei materiali come la plastica e la carta. “Spenderemo quasi mezzo miliardo di euro nei prossimi quattro anni per il recupero della materia, la trasformazione e la riconsegna della materia alla cittadinanza”, ha spiegato l’AD di A2A. A Milano e Brescia si sta già lavorando per creare dei quartieri “intelligenti”, sui quali misurarsi in termini di servizi per migliorare la qualità di vita dei cittadini: in particolare ci si concentra sui parcheggi, sulla mobilità, sulla sicurezza, sull’energia, oltre che sul comfort e la stabilità degli edifici. “Per quanto riguarda per esempio il tema idrico”, spiega Valerio Camerano, “a Brescia stiamo sperimentando su alcune aree della città un innovativo sistema di contatori smart per controllare il consumo dell’acqua”. Questo sistema, già attivo dal 2011 a New York, ha fatto risparmiare alla comunità ben 73 milioni di dollari. A2A punta sull’internet of things e sul connettere la realtà fisica attraverso il digitale, per trovare soluzioni pratiche e utili alla comunità. Secondo l’AD “perché una città sia smart si deve necessariamente partire dall’infrastruttura, che è un po’ l’autostrada su cui transitano tutti i dati. Inoltre è necessario avere la capacità di elaborarli e di renderli fruibili perché creino davvero valore per i cittadini”.

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