Stefano Tempia e De Sono uniti nel Progetto Schubert

DE SONO E STEFANO TEMPIA INSIEME PER SCHUBERT

Nello spirito di collaborazione e coordinamento della programmazione delle istituzioni musicali torinesi, che è alla base della nascita di Sistema Musica, l’Accademia Corale Stefano Tempia e la De Sono Associazione per la Musica uniscono le forze per una coproduzione che coinvolge il Coro della storica istituzione piemontese fondata nel 1875 e l’Orchestra da camera – formata dai migliori giovani che nel recente passato hanno beneficiato di una borsa di studio della De Sono e capitanati da prime parti di importanti orchestre internazionali – dell’Associazione diretta da Francesca Gentile Camerana.

Un focus sulla figura di Franz Schubert è alla base di questo progetto trasversale, che si completa con un altro concerto cameristico nella stagione della De Sono il 20 aprile e, più avanti nel mese di novembre, con un concerto nell’edizione 2015 del Festival di Antidogma Musica.

Sacro e profano, gioventù e maturità, coralità e camerismo si fronteggiano nel programma che in una doppia serata – il 30 marzo alle 21 per la stagione della Stefano Tempia e il 31 marzo alle 20.30 per il cartellone della De Sono – propone presso la sala del Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Torino (piazza Bodoni 6) la Messa per soli, coro e orchestra D 167 e il Quartetto D 810 «La morte e la fanciulla» nella revisione per orchestra d’archi di Gustav Mahler.

Assistente di Giuseppe Sinopoli dal 1982 al 1994 e protagonista di un’intensa attività a livello internazionale, direttore artistico e musicale dell’Accademia Stefano Tempia dal 2008, è Guido Maria Guida a salire sul podio per dirigere gli Archi De Sono e il Coro dell’Accademia preparato da Dario Tabbia, nella Messa in sol maggiore D 167, opera giovanile, scritta nel 1815 quando Schubert studiava presso il Reale Convitto. Di rilievo il cast vocale, con il soprano russo Nadia Kuprina – è sua la voce presente nelle scene iniziali del film vincitore d’oscar La grande bellezza – il tenore Filippo Pina Castiglioni e il basso Devis Longo.

Spazio invece ad Alessandro Moccia, primo violino concertatore degli Archi De Sono e spalla dell’Orchestre des Champs Élysées di Philippe Herreweghe, per l’esecuzione senza direttore – com’è consuetudine per la formazione della De Sono – della trascrizione ad opera di Gustav Mahler del Quartetto in re minore D 810 «La morte e la fanciulla», capolavoro della maturità del compositore viennese.

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