Yuri Salvatore:”mi piacerebbe avere un posto tra i figli di Napoli”

ha da poco debuttato sul web la prima audiofiction del nuovo percorso di Yuri Salvatore. cantautore, musicista, che ha deciso, pur non lasciando assolutamente la musica di aggiungere da grande amante della recitazione, l’idea di formare una sua compagnia audiovisiva. puntuali, non abbiamo perso l’occasione per fare 4 chiacchiere, in merito al futuro, sia di questa originalissima iniziativa, che dei progetti musicali generali.

“I colori di Rosa”, prima storia rappresentata dalla compagnia “Le voci di dentro”, primo ruolo che, diciamolo, è anche un tributo.

-Sicuramente per iniziare era doveroso l’omaggio ad uno dei miei riferimenti. oltre che al popolo siciliano. mi sono servito dell’atmosfera “vigatese”, dalla voce in poi. ma ovviamente, personalizzando il tutto.

La tua compagnia è senza numero, nel senso che raccoglie ed accoglie voci con tante sfumature. dei tuoi ragazzi, a chi ti senti più simile?.

-non mi sento simile nè diverso da nessuno. tutti abbiamo una nostra identità, un nostro modo di fare, di pensare, un percorso. e abbiamo scelto di condividere i nostri pensieri e le nostre sfumature. posso dire con certezza che ciò che rende unica questa compagnia, è la sintonia non solo in campo, ma soprattutto fuori. è chiaro che con alcuni c’è un legame più profondo perchè forse trovo appunto, qualcosa che si avvicina al mio modo di approcciarmi ad un qualcosa, come le fiction, o il teatro.

ne “I colori di Rosa”il giovane protagonista è da subito affascinato da Rosa, la bella femmina napoletana, sensuale e sicura di se. come giudichi le sfumature di questo personaggio, e del tuo personaggio?.

-Michele Fiorello è un essere umano e come tutti i maschi ama le donne. ciò che non giudico tanto bene del mio personaggio è la sua irruenza, ma tutto sommato mi sono divertito, sia a scriverlo, che ad interpretarlo. Rosa è stata creata piano piano, le sue caratteristiche me le ispirò una giovane e bravissima cantante napoletana, presente nell’ultimo album di mio padre. e siccome adoro la sua veracità, mi piaceva l’idea di creare un personaggio che si avvicinasse(pur se quella “originale”è ovviamente diversa in certe cose), a lei. in più, la voce di Francesca Quattromini, che conobbi mentre meditavo la storia, e che ha dato la sua interpretazione proprio al personaggio di Rosa, mi ha dato il via a scriverlo ufficialmente.

dopo queste 4 puntate, proseguirà “I colori di Rosa” o ci saranno altre audiofiction di tutt’altro genere?

-No. I colori di Rosa non avrà una “seconda stagione”diciamo così, perchè altrimenti diventerebbe una sorta di parodia. il pubblico, da buon intenditore delle fiction, già ha sentito il palese riferimento alla serie giovanile di Montalbano. e quindi automaticamente accosta le varie atmosfere. mi lusinga questo, ma dopo questo tributo, proseguiremo con storie più personali, dove sarò con la mia identità, e soprattutto ambienterò ogni storia nella mia terra.

si parla di voci. hai scelto tra attori e doppiatori, degli ottimi elementi che fanno di questa compagnia una squadra con tanta fantasia. il mondo del doppiaggio è perfezionista, e quindi se non hai qualche strumento a posto, sei bersaglio di critiche e richiami. qual’è la tua posizione in merito? ti senti parte del mondo del doppiaggio emergente?.

-Assolutamente no. io non mi sento un doppiatore, ma un musicista che ama un tipo di recitazione abbastanza anarchica. il doppiaggio richiede attenzione verso certe cose che io, da anarchico convinto, da idealista e liberista, non riuscirei a mantenere. io sono napoletano ad esempio, e miro a far sentire, anche con un motivo di orgoglio, la mia lingua. cosa che farò, appunto nelle prossime storie. questo perchè? perchè da bambino son cresciuto a pane e Eduardo, e piatti abbondanti di teatro napoletano:scarpetta, Viviani, fino a Troisi. per cui ho assimilato la lingua. quindi è meglio che faccio il musicista che si diverte a recitare come si sente, senza ambire alla tecnica, che, secondo me, ammazza l’anima.

cosa dobbiamo aspettarci dalle prossime storie che porterete in rete?.

-sicuramente più maturità e più impegno. facciamo dei passi avanti anche grazie ai nostri errori iniziali, come in tutte le cose è così. per il resto, preferisco non spoilerare altro, almeno per ora.

tra le tue nuove creazioni, sarà sempre la tua terra il tuo filo conduttore. non hai paura che questa scelta ti porterà ad un pubblico limitato?.

-Sicuramente il rischio c’è. ma se facessi l'”italiano”, non sarei me stesso. sento di poter dare anch’io qualcosa alla mia città, dal punto di vista artistico. rappresentando ogni faccia attraverso i suoni, le voci e le parole. non nascondo che mi piacerebbe avere un posto tra i figli di Napoli.

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