Borse europee in rialzo, ma gli investitori scelgono ancora la prudenza

Le borse europee chiudono in territorio positivo, anche se sui mercati prevale una certa prudenza. Gli investitori infatti ancora non possono prevedere quali saranno gli effetti sull’economia del coronavirus. Finora le misure adottate dalle banche centrali, FED in primi, non sembrano aver sollevato il sentiment dei mercati.

La giornata delle Borse

borseIl listino di Milano chiude comunque con un progresso dello 0,9%, dopo aver vissuto un’altra giornata a fasi alterne, scandita dalle decisioni del governo per combattere la diffusione del contagio da Covid-19. Chiusura in positivo anche per le altre Borse europee. In testa Londra Londra (+1,4%) a 6.815 punti, seguita da Parigi (+1,3%) a 5.464 punti, Francoforte (+1,1%) a 12.127 punti.

Sul fronte valutario invece, l’euro perde leggermente quota rispetto al dollaro, ma rimane su oltre 1,11 e al di sopra delle più importanti medie mobili trading forex, quelle a 50 e 200 periodi.

Consiglio: il primo passo per fare operazioni su valute è trovare il miglior broker con cui negoziare, e quindi bisogna conoscere come scegliere un broker forex.

I singoli titoli: chi sale e chi scende

Se il Ftse Mib segna 21.946 punti, l’indice All Share ha fatto +0,64% a 23.777. In un mercato che ha scelto oggi i titoli difensivi, per effetto delle incertezze di carattere globale, le utility sono state protagoniste di forti acquisti. Giornata negativa invece per la maggioranza delle banche, che invece avevano cominciato bene la seduta. Tra i migliori titoli a Milano ci sono Enel (+5,7%), Terna (+4,5%) e Snam (+3,7%). Male invece Fineco (-5,1%) e Banco Bpm (-4,3%), reduce dal tracollo di oltre l’8% della vigilia a seguito della presentazione del nuovo piano al 2023. Le previsioni al 2023 sono state accolte con freddezza dal mercato e a questo si aggiungono le pressioni al ribasso sulle banche dovute alla prospettiva di tassi di interesse ancora più bassi che peseranno sulla marginalità.

Perdite anche per Unicredit e Bper (-2,5%), così come per Juve (-3,3%), Amplifon (-4,2%). Su quest’ultima c’è stata una raffica di vendite tanto da indurre alla sospensione per eccesso di ribasso, dopo la diffusione dei conti 2019.

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