Banca di Russia, arriva un’altra stretta. Ma è più bassa del previsto

La Banca di Russia ha deciso, come si aspettavano i mercati, di procedere ad una stretta monetaria. Tuttavia l’aumento del costo del denaro non è stato della misura che si aspettavano i mercati.
L’istituto di Mosca ha infatti deciso un ritocco di 25 punti base, mentre il mercato si aspettava un aumento doppio. Il tasso di interesse arriva così al 6,75%.
La banca centrale russa ha anche affermato che potrebbe procedere ad altre strett nelle sue prossime riunioni.

La decisione della banca di Russia

Rublo RussiaIl motivo per cui la banca di Russia ha deciso di operare una stretta monetaria è l’inflazione. Gli ultimi dati hanno infatti evidenziato un incremento del tasso del 6,7% ad agosto, oltre le attese di mercato del 6,6%. L’inflazione è giunta al massimo da 5 anni, visto che era dall’agosto 2016 che non si vedeva un valore così.

L’inflazione

A spingere l’inflazione sono stati i prezzi del cibo (7,7 percento), dei prodotti non alimentari (8,0 percento) e dei servizi (3,8 percento). Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,2 percento, dopo un aumento dello 0,3 percento a luglio.
In base alle previsioni della banca di Russia (il cui target di inflazione è del 4%) la dinamica dei prezzi dovrebbe rallenteare al 4,0-4,5% nel 2022.
Riguardo alla crescita economica, la banca centrale di Russia ritiene che sia stato raggiunto il livello pre-pandemia durante il secondo trimestre.

La reazione del Rublo

Sul fronte valutario, il rublo si è mosso poco dopo il meeting, scendendo solo leggermente rispetto alla valuta base ossia il dollaro. Il cambio USDRUB si trova infatti sotto quota 73, e non è riuscito ancora a fare un breakout deciso dal triangolo simmetrico dove si era infilato nelle ultime settimane.

Osservando questa copia attraverso una strategia media mobile RSI, si ricavano però dei segnali ribassisti.

Avanzo commerciale da record

Va inoltre rimarcato come la bilancia commerciale abbia fatto segnare un avanzo commerciale record. Infatti è salito a 23,19 miliardi di dollari a luglio, il valore più alto di sempre.
Questo grazie al balzo delle esportazioni, giunte a 49,49 miliardi di dollari, il secondo livello più alto mai registrato.

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