Quasi 400 tonnellate di oro sono la quantità che nel terzo trimestre di questo anno sono finite ad alimentare le riserve auree di paesi che non stati menzionati ma che si pensa possano essere individuati da importanti banche centrali come quella russa, cinese e turca.
L’oro in un momento di grande incertezza e con l’inflazione che minaccia di mangiarsi un buona parte del valore delle valute fiat è sempre più appetibile anche per investitori istituzionali.
Per i privati l’ro è il porto sicuro a cui accedere in momenti di difficile congiuntura realizzando riserve auree che possano detenute direttamente in lingotti o monete da investimento che possano essere venduta presso attività come i compro oro Firenze, Pisa, ecc.
Nel terzo trimestre la domanda globale del prezioso metallo giallo si è avvicinata alle 1200 tonnellate, questa quantità è molto superiore all’oro venduto nello stesso periodo dell’anno passato in cui le tonnellate di oro vendute si sono fermate alle 922.
Dalle notizie che il World Gold Council ha diffuso in merito ai paesi che hanno acquistato lingotti di oro si possano trovare i nome Turchia, Uzbekistan, Qatar e India, oltre ad altri paesi che non hanno comunicato i loro acquisti.
Aver acquistato alle attuali quotazioni si potrebbe rivelare una mossa azzeccata non solo in ottica di inflazione ma anche per realizzare una plusvalenza di valore qualora il prezzo cominciasse di nuovo ad aumentare.
A contribuire all’aumento della richiesta globale di oro ha concorso anche il settore dei gioielli che è alimentato da importanti paesi come India e settori come il comparto gioielleria che ha ripreso a fari affari anche con il Sud Est asiatico.