Bostrico Tipografo: il piccolo scarabeo mangia foreste

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Un minuscolo coleottero in grado da solo di decimare intere foreste in tutto il mondo: può sembrare assurdo ma è ciò che accade effettivamente in alcune parti del nostro pianeta. Il responsabile di questo fenomeno naturale si chiama Bostrico Tipografo (nome scientifico Ips Typographus) o Bostrico dell’abete rosso, ovvero la preda preferita di questo microscopico parassita, per il quale non è facile individuare un trattamento antitarlo adeguato.

Appartenente all’ordine dei coleotteri e della famiglia dei curculionidi, questo insetto ha una dimensione di appena 4 mm ed è originario delle conifere europee e dell’Asia settentrionale. A distinguerlo dagli altri sono alcune caratteristiche originali. Innanzitutto, la sua capacità di trasformare interi fusti, generalmente morti o malati ma anche sani, in truciolato. Oltre ad avere lo stesso colore del legno in cui si riproduce, questo parassita è in grado di volare per lunghi chilometri alla ricerca della corteccia giusta sulla quale le larve possono scavare intere gallerie.

Ma l’aspetto più interessante e allo stesso tempo allarmante è il suo habitat. Il bostrico tipografo preferisce vivere in luoghi caldi e secchi, e il riscaldamento globale non aiuta certamente ad impedirne la proliferazione. Lo sanno bene paesi come Svizzera e Svezia. Se nel primo la siccità degli ultimi mesi sta favorendo la sua avanzata mettendo a dura prova la salute degli alberi, nel paese scandinavo le cose non vanno meglio: secondo la Swedish Forest Agency, nel 2019 questo scarabeo potrebbe divorare oltre 12,5 milioni di metri cubi di legno, con enormi danni per l’economia locale.

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Se l’unico modo di frenare la sua offensiva è quello di abbattere le piante contaminate o sostituirle con un altro tipo di abete, diverso è il discorso per quanto riguarda l’ambiente domestico. Ebbene, esiste un pericolo anche per le nostre abitazioni in quanto l’abete rosso è molto diffuso in Italia, specie sulle Alpi e l’Appennino tosco-emiliano, e soprattutto nei giardini. Ma c’è di più: questa pianta è molto utilizzata anche come la classica delle decorazioni natalizie, ossia l’albero di Natale.

Esiste dunque un rischio concreto di ospitare in casa un albero già contaminato e quindi di favorire inconsapevolmente l’infestazione di altre strutture lignee presenti al suo interno, con la necessità di intervenire con una disinfestazione tarli ecologica e mirata. C’è da considerare, infatti, un duplice aspetto: questo parassita non solo non disdegna nemmeno altre tipologie di legno, ma è anche vettore di funghi dannosi per lo stesso.

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