Centrale per allarme

Il controllo di un edificio in ambito di sicurezza a difesa da intrusioni è per la maggior parte affidato a sistemi di antifurto più o meno articolati. Per monitorare gli accessi al plesso possono essere adottate varie tipologie di allarmi spaziando da quelli per interni a quelli perimetrali e per esterni. Strategia spesso utilizzata è quella di unire più tipologie proteggendo sia l’interno sia l’esterno dell’edificio per una sicurezza ottimale. La costante osservazione degli eventi che possono essere considerati sospetti è a opera di elementi specifici quali ad esempio: sensori perimetrali, rilevatori di movimento e dispositivi antisollevamento. Nei sistemi di antifurto la gestione di tutti questi apparecchi è affidata a una centrale per allarme. Tale elemento può essere paragonato al cuore dell’impianto. Oltre che occuparsi del governo e monitoraggio delle periferiche a esso collegate, consente all’uomo d’interfacciarsi con l’intero apparato d’allarme permettendone la completa gestione.

 

Un cuore tecnologico

La gestione “manuale” di un impianto di sicurezza deve risultare il più agevole, semplice e rapida possibile. Per questi motivi il centro del sistema o qualsiasi apparecchio faccia da tramite tra uomo e dispositivi deve utilizzare elementi che garantiscano costantemente una comunicazione precisa e veloce tra utente e macchina. Tipologie di devices o strumenti propri delle centrali per antifurto che permettono tale dialogo sono:

  • Riconoscimento vocale: dispositivo che, attraverso la conversione delle onde sonore in segnali elettrici, permette alla centrale di acquisire comandi vocali da noi impartiti oppure di registrare delle frasi specifiche.
  • Sintetizzatore vocale: apparecchio che “dona la parola” alla nostra centrale. Attraverso software di sintetizzazione vocale, permette di ricevere informazioni via voce dal dispositivo.

Non tralasciamo però i classici devices quali monitor e tastiere che offrono comunque fluide vie di dialogo uomo-macchina.

 

Centrale per allarme e periferiche

Riguardo il tema comunicazione qualche parola va spesa anche per il rapporto macchina-macchina. In tal senso ci riferiamo al tipo di collegamento fra “cervello” e periferiche scindendolo in due rami. Il primo è un approccio cablato che vede tutti i dispositivi collegati tramite cavi elettrici, il che garantisce un determinato livello di sicurezza a discapito però della versatilità. Il secondo è un assetto che sostituisce l’utilizzo dei cavi con un sistema senza fili operante tramite onde radio mirando alla facilità d’installazione ed espansione ma che utilizzerà protocolli avanzati per evitare manomissioni. Al fine di ottenere un sistema di antifurto che faccia fronte alle nostre esigenze, è bene scegliere una centrale per allarmi che permetta l’installazione di un layout a noi consono sia per la gestione da parte nostra che dal lato delle macchine stesse.

 

 

 

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