Ciò riguarda i trattamenti di tipo termico, lavorazioni di importanza cruciale per una vasta gamma di settori applicativi, che permettono di conferire al materiale una durezza superficiale elevata che è sinonimo anche di capacità di resistere all’usura e alle condizioni ambientali difficili.
Come si svolgono i trattamenti termici? Tipicamente, viene eseguito un trattamento preventivo di nichelatura chimica, il quale consiste nella deposizione di uno strato a base di nichel sulla superficie dell’oggetto da trattare.
Poi si passa al trattamento di tipo termico vero e proprio, investendo l’oggetto con un calore molto intenso – temperature in genere comprese tra 300 e 400 gradi celsius – che innesca nel rivestimento superficiale delle particolari reazioni chimiche che lo fanno solidificare e aderire perfettamente al metallo che si trova al di sotto, diventando un tutt’uno con esso.
Questo strato nichelato, un vero e proprio “scudo” superficiale, mediante le temperature elevate può passare da una durezza iniziale di circa 500 HV100 fino a una durezza finale di ben 1000 HV100, accertabile mediante specifici test di laboratorio.