La decisione giapponese sul corso del denaro
La riunione di politica monetaria dell’Istituto centrale nipponico non si è conclusa comunque con una decisione unanime. Infatti 2 membri sul 9 avrebbero voluto mantenere ancora un atteggiamento accomodante. Alla fine però ha prevalso la logica più aggressiva, che ha condotto al primo aumento del costo del denaro dal 2007.
La Bank of Japan ha inoltre deciso di abbandonare il controllo della curva dei rendimenti dei titoli di Stato decennali, fermando altresì gli acquisti di Etf e fondi comuni di investimento immobiliare. La Bank of Japan peraltro interromperà gradualmente gli acquisti di obbligazioni societarie da qui a un anno.
Perché questa mossa?
La ragione che ha spinto la banca del Giappone a questa svolta è nella crescita dell’inflazione – tradizionalmente bassa nel paese- fino a superare l’obiettivo del 2%. Inoltre la Banca Centrale ha voluto evitare contraccolpi sul mercato, dopo la decisione delle più grandi aziende del paese di varare il maggiore aumento degli stipendi in oltre 13 anni.
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La reazione del mercato
Dopo la riunione in cui la banca del Giappone ha deciso di portare il costo del denaro a zero, sullo Yen Giapponese si è scatenata una forte pressione. Il cambio tra il dollaro e la valuta di punica (USDJPY) è infatti salito oltre quota 150, giungendo sui massimi di circa un mese e mezzo, come si vede sugli opzioni binarie broker Europa. Nel corso degli ultimi 12 mesi il rapporto di cambio tra le due valute ha guadagnato il 15% circa. Intanto il rendimento dei titoli di Stato è calato.