Daniel Mannini spiega il suo rapporto con la fotografia artistica d’autore e l’arte fotografica

Arte pittorica e fotografia artistica d’autore fanno parte come pilastri cardine imprescindibili e primari della grande storia dell’arte universale. Ecco, perché ho ritenuto congeniale rivolgere all’artista pittore di matrice astratto-informale Daniel Mannini, tre domande specifiche per approfondire l’argomento in termini soggettivi e per far emergere il legame con la fotografia, intesa come arte fotografica derivante da ricerche creative, che appartengono a percorsi artistici sperimentali degni di considerazione. Lo scatto d’autore è vibrante e sferzante altrettanto quanto la pennellata d’autore e spesso il traguardo, che si prefiggono pittore e fotografo segna un orientamento molto simile e affine e si incanala dentro formule espressive e comunicative, che si intrecciano e possono entrare in connubio in combinazione sinergica positiva. La pittura odierna è in costante evoluzione e trasformazione anche grazie alle moderne tecnologie digitali e informatiche, che hanno concesso degli sbocchi innovativi davvero sorprendenti e che forniscono delle opportunità davvero straordinarie. Anche la pittura sulla scia dello slancio e del motore trainante delle applicazioni offerte ex novo, si rende molto camaleontica e si presta a multiformi e variegate orchestrazioni eterogenee, talvolta mescolando insieme generi e generando commistioni inusuali e sui generis. Inoltre, spesso i pittori sono influenzati in maniera diretta o indiretta anche dalla dimensione e dalla visionarietà scaturita dalle immagini fotografiche d’autore, che vengono traslate e trasfigurate mediante la rivisitazione pittorica soggettiva e personalizzata con esiti e soluzioni di inedita spettacolarità scenica. Daniel Mannini ha strutturato un sito web personale www.danielmanniniart.it facilmente fruibile e consultabile per apprezzare al meglio la sua produzione e le sue articolate e sfaccettate sperimentazioni di ricerca.

D: Arte pittorica e arte fotografica. Un tuo pensiero di riflessione per accomunare e accostare queste due pietre miliari della storia dell’arte.
R: Sono sicuramente due forme artistiche che procedono di pari passo. I dipinti colgono l’istante di un momento oppure raccontano un evento storico preciso o sono una rappresentazione o una riproduzione di qualcosa. Così ci sono foto, sia storiche che contemporanee, che hanno una composizione e una riproduzione, anche cromatica, come se fossero un dipinto. Pittura e fotografia sono gli strumenti perfetti per esprimere i propri concetti e punti di vista attraverso visioni artistiche. Ad oggi, un altro collegamento che possiamo trovare tra queste due forme d’arte è il fatto che riescono a lasciare una testimonianza nel tempo, fungendo da strumenti di archiviazione e divulgazione. Questo può permettere di far raggiungere il proprio messaggio artistico ad altre persone, così da poterlo condividere insieme (che poi è il fine dell’arte stessa).

D: Quale esponente di spicco della fotografia artistica d’autore percepisci più in sintonia con la tua forma di mentis pittorica e perché?
R: Il primo nome è Man Ray, per la sua componente surrealista all’interno della sua ricerca fotografica e per la sperimentazione di cui fa uso della fotografia stessa. Un collegamento con la mia arte riguarda non tanto la concezione del soggetto, quanto la curiosità di sperimentare nuove tecniche all’interno del proprio campo artistico, per la realizzazione dell’immagine. L’altra figura, più contemporanea, è Steve McCurry, famoso per la celebre foto Ragazza afgana sul National Geographic. Oltre al talento nell’uso della macchina fotografica, quello che apprezzo sono le varie realtà raffigurate in uno scatto fotografico, che immortala il momento. Inoltre la spazialità fotografica, da quella urbana a quella di guerra fino ai ritratti, contribuiscono al rispetto della parte artistica ma anche della persona. Non ultima è Lisa Kristine, fotografa e attivista americana che attraverso le immagini dei volti e corpi umani vuole fare luce su tematiche importanti come i diritti umanitari e cause sociali come la schiavitù. Queste due anime fotografiche rispecchiano anche la mia personalità. La rappresentazione di tematiche socialmente importanti sono temi fondamentali di cui bisogna sempre parlare in modo da riuscire a comprendere. Questo cercherò di riportare attraverso la mia nuova fase pittorica.

D: Un bravo pittore deve anche essere un buon e attento osservatore e saper cogliere il cosiddetto attimo fuggente e sfuggente, come fa un bravo artista fotografo.
R: Cogliere l’attimo giusto è un discorso di sensibilità e di osservazione. Ci sono tanti modi di fotografare o dipingere, ma quello che fa la differenza è la percezione del momento e immergersi all’interno. Tutto quello che ho prodotto fino ad adesso è frutto di un’ispirazione che in qualche modo è stata influenzata da osservazioni esterne, che sia una notizia o un dettaglio, come un colore, magari anche insignificante. Da qui entra in moto un processo creativo a cui ne consegue poi l’evoluzione. La definirei più la scintilla da dove comincia il tutto. Credo che sia un’esperienza soggettiva e interiore riuscire a cogliere l’attimo fuggente, perché può essere un momento che non tornerà più. Nel mio caso riguarda questo inizio di un nuovo percorso artistico, in cui si percepisce una mutazione della forma espressiva. Anche se l’astratto non viene escluso del tutto perché di esso ne rimane una parte integrante all’interno del dipinto.

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