Una dieta iposodica e aproteica come trattamento conservativo per i malati

Quando ci troviamo ad affrontare dei disturbi, più o meno gravi di salute, ad affiancare le terapie curative c’è sempre l’indicazione, da parte del medico che ci segue, di un particolare regime alimentare da dover sostenere. Questo a riprova dell’importanza, per ognuno di noi, di garantire al nostro organismo il miglior apporto nutritivo possibile, soprattutto in condizioni di salute parzialmente compromesse. Il più delle volte l’indicazione del regime alimentare da seguire costringe il paziente ad eliminare dalla propria tavola dei prodotti o degli alimenti o, ancora, dei condimenti che possono rappresentare per lui un pericolo, o comunque determinare un peggioramento nelle personali condizioni di salute.

Ci viene da pensare, ad esempio, a tutti gli individui affetti da insufficienza renale, ovvero da un malfunzionamento dell’organo rene, che costringe i soggetti ad intraprendere degli specifici interventi terapeutici. Il malfunzionamento del rene, d’altronde, è progressivo e, quindi, comporta, in un lasso di tempo non definito, un drastico crollo delle funzioni naturali con conseguente costrizione di un intervento chirurgico per il trapianto di organo, oppure di continue sedute di dialisi al fine di ripulire il sangue all’interno dell’organismo come surrogato alle capacità renali non più ottimali. La riduzione progressiva delle funzioni renali può quantomeno essere controllata attraverso un intervento sui regimi alimentari del soggetto realizzando un trattamento conservativo per il paziente. Esistono, infatti, numerosi prodotti alimentari che possono danneggiare ulteriormente l’organo accellerando il suo declino funzionale. Per ovviare a questa condizione è necessario seguire una dieta che prevede la diminuzione immediata di sali e proteine, ovvero di prodotti che possano evitare un sovraccarico di lavoro sull’organo già malato. La scelta di una dieta iposodica o aproteica va a definire proprio un vantaggio del genere: un’alimentazione a basso contenuto di proteine e di sali minerali, e quindi di sostanze difficili da far filtrare ai reni, può farci mantenere un più corretto stile di vita e preservare, il più a lungo possibile, le nostre funzioni renali.

Seguire diete del genere non risulta comunque semplice, anche perchè sali e proteine si ritrovano in numerosi cibi della tavola, ma l’attenzione ultima dell’industria alimentare verso i pazienti costretti a rigidi percorsi di alimentazione, sembra aver modificato radicalmente lo scenario precedente di difficile reperibilità. Aproten propone una dieta iposodica ed aproteica offrendo al mercato una gamma di prodotti dietoterapeutici adatti all’alimentazione dei pazienti affetti da IRC (insufficienza renale cronica). Ma come Aproten, anche altre aziende del mercato alimentare stanno introducendo nuovi prodotti (dalla pasta ai dolci, passando per bevande, farina o biscotti) nel settore di riferimento e in più, ogni giorno, nascono numerose ricette utili a realizzare una corretta dieta alimentare per i pazienti ed agevolarne, così, un già complesso percorso terapeutico.

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