Eni: gli incarichi ricoperti nel gruppo dall’ingegnere Roberto Casula

Il ritratto professionale di Roberto Casula: dalle prime esperienze in Agip all’affermazione in Eni, dove oggi coordina alcuni dei progetti più rilevanti in materia di innovazione tecnologica.

Roberto Casula

Roberto Casula: il percorso professionale del manager

Laureatosi in Ingegneria Mineraria presso l’Università degli Sudi di Cagliari, città in cui è nato nel 1962, Roberto Casula comincia a lavorare in Agip S.p.A. come Reservoir Engineer non appena viene abilitato a esercitare la professione. Nel 1992 si reca a Luanda, in Angola, per lavorare all’interno della consociata Agip Angola Ltd: qui ricopre gli incarichi di Reservoir Engineer, Petroleum Engineer e Chief Development Engineer. Rientrato in Italia nel 1997, diventa Development and Production Coordinator in Eni S.p.A. È l’inizio della crescita professionale all’interno del gruppo petrolifero che lo vede prima operare come Responsabile dei Servizi Tecnici di progetto per le attività in Iran (2000) e successivamente come Dirigente e Project Director del progetto Giant South Pars Gas fasi 4-5 (2001), Managing Director di Eni Mediterranea Idrocarburi S.p.A. (2004), Managing Director di Eni Nord Africa BV (2005), Senior Vice President della Regione Sub-Sahariana e Presidente delle 3 consociate Eni Abuja (Nigeria). Nel 2011 Roberto Casula viene scelto come Executive Vice President del gruppo nelle aree dell’Africa e del Medioriente. Da luglio 2014 è Chief Development Operations & Technology Officer di Eni S.p.A., a diretto riporto dell’Amministratore Delegato.

Roberto Casula: i progetti più recenti coordinati in Eni

Sono molti i progetti supervisionati da Roberto Casula nel ruolo di Chief Development Operations & Technology Officer di Eni: recentemente, ad esempio, ha coordinato il team che ha lavorato alla progettazione del supercalcolatore HPC4, il più potente computer in Europa destinato alla produzione industriale Oil & Gas. Sviluppato per ottenere il massimo livello di efficienza energetica, il supercomputer consentirà agli ingegneri di giacimento del gruppo di quantificare con maggiore accuratezza l’incertezza geologica e di incorporare i dati acquisiti: oltre a un’accelerazione del time-to-market sui progetti, questo strumento permetterà di ottimizzare le strategie di gestione dei giacimenti per tutti gli asset produttivi. Non solo: in un’intervista a Reuters del febbraio scorso Roberto Casula ha parlato anche del progetto che sta impegnando Eni insieme al MIT di Boston nella realizzazione della prima centrale di produzione di energia elettrica dalla fusione nucleare. Un impianto da 200 MW elettrici che dovrebbe entrare in funzione a partire dal 2033.

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