Tale agevolazione non è prevista in tutti i paesi, la Russia ad esempio ad oggi obbligava chiunque acquistasse lingotti d’oro a pagare una tassa iva del 20%.
Una tassa molto sfavorevole anche perché non era previsto nessuna forma di rimborso in caso di vendita presso le banche.
In italia la situazione è ben diversa in quanto l’oro puro almeno ai 900 millesimi era considerato un investimento e per questo esente da iva.
Questa regola non vale per altri oggetti in oro come i gioielli sui quali l’iva viene aggiunta al momento dell’acquisto ma non viene riconosciuta in caso di vendita presso banche metalli o attività come questo compro oro Firenze.
Una scelta dettata dall’esigenza della Russia dal disincentivare l’acquisto di dollari a beneficio degli investimenti nel prezioso metallo giallo.
La Russia già da anni sta adottando politiche economiche che la portino a sganciarsi dalla dipendenza dal dollaro.
Una strategia che ha portato il Cremlino in meno di un decennio a sostituire le proprie riserve in dollari con riserve auree, una scelta che rende il paese più indipendente dal destino del dollaro.
In realtà la corsa all’oro negli ultimi anni è stata perseguita da altri importanti paesi come la Cina ed anche la stessa Germania che pur non avendo provveduto ad acquisti ha comunque richiesto con urgenza ed ottenuto il rientro in patria delle proprie riserve auree custodite all’estero.
Anche i cittadini tedeschi negli ultimi anni sono divenuti importanti compratori di monete d’oro da investimento a testimonianza che le politiche del governo siano largamente condivise dell’opinione pubblica.