Ingerenze naïf nella pittura di Graziano Ciacchini

La pittura di Graziano Ciacchini nella sua articolata orchestrazione suscita interessanti accostamenti di confronto. Si può individuare un parallelismo anche con il genere pittorico Naïf che trova nell’espressione paesaggistica un cardine fondamentale della sua essenza costitutiva. Graziano coglie nel paesaggio una dimensione affine al pensiero naïf, esaltando la percezione cromatica e la visione naturalistica in sospeso tra reale e fantastico, che regala una magica atmosfera fiabesca. Graziano si dimostra molto attento nella scelta narrativa e gioca su proporzioni armoniche e prospettive strutturali sequenziali. Anche il Naïf concepisce gli spazi e le superfici pittoriche come livelli e piani narrativi disposti con ordinata e coordinata gestione compositiva, per dare un’idea di piacevolezza estetica. Il paesaggio naïf si distingue per l’afflato di aulico lirismo, che rafforza il contenuto visionario e la suggestione visiva e aumenta la portata scenica d’insieme. Graziano con la sua aggraziata poesia evocativa, ottiene in parallelo lo stesso effetto e accresce la spettacolarità strutturale cogliendo tratti e aspetti distintivi che lo avvicinano alla formula del Naïf rivisitato e rielaborato in chiave moderna e attuale, attingendo da fattori chiave di lettura di grande coinvolgimento per lo spettatore.

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