Intervistiamo Gianfranco Iovino e il suo nuovo “Sono solo canzoni…”

Sono solo canzoni è il nuovo lavoro editoriale di Gianfranco Iovino, che dopo aver fatto incetta di premi e successi letterari con il romanzo “oltre il confine”, torna in libreria a due anni di distanza, con una raccolta di racconti ispirati dai brani della musica leggera italiana.
Un esperimento narrativo assolutamente nuovo ed intrigante quello affrontato da Iovino, al quale abbiamo chiesto di raccontarci le ragioni che lo hanno spinto a lasciare la narrativa romanzata per avvicinarsi al racconto breve e quale motivo lo ha convinto a sposare il connubio musica e letteratura.
“Volevo allontanarmi per una volta, -risponde Iovino- dai temi forti che ho affrontato nei miei precedenti romanzi e cercare di scrivere delle storie brevi, da “mordi e fuggi”, che permettessero il lettore di iniziare ed essere obbligato a non lasciare il mio libro, senza prima aver concluso la storia. È stato una sorta di vezzo bonario quello che mi ha spinto ad insistere nell’elaborazione di racconti brevi, che sono sempre così poco considerati dall’editoria, ritenendoli non interessanti per il lettore e buoni solo per i concorsi nazionali.  Invece per me, proprio come accade per una canzone, che nel suo spazio di estensione che, difficilmente supera i quattro minuti, deve esprimere tutta la sua essenza, è importante dare un valore maggiore alle storie brevi, quelle attraverso le quali mi è stato permesso di avvicinarmi ai concorsi nazionali, vincerne molti, e capire che è un esperimento narrativo difficile e articolato, in quanto devi saper entusiasmare e intrigare in uno spazio ristretto e misurato. E nell’attimo esatto in cui ho avvicinato queste due ragioni, quali sono la canzone ed un racconto breve, il matrimonio è scaturito in forma naturale e spontanea e così, man mano che ascoltavo brani che hanno scritto la storia della musica leggera italiana, ho immaginato personaggi, storie e ambientazioni, che trasportate su carta sono diventate alla fine le storie che compongono questo mio nuovo lavoro editoriale.”
Un lavoro davvero originale, sosteniamo noi, se attraverso pietre miliari della discografia si riesce a dare una storia ad Anna e Marco di Lucio Dalla o Sara di Antonello Venditti, approfittandone per affrontare tantissimi argomenti di vita reale che, da quanto riscontriamo dai lettori che hanno già avuto la fortuna di leggere il tuo lavoro, si sono lasciati emozionare dalle tante tessiture che hai saputo intelaiare in questo avvincente esperimento. Ma cosa ti ha portato a scegliere le canzoni che hanno dato vita ai tuoi racconti e perché proprio la musica?
“Perché la musica è un elemento che ci accompagna per tutta la vita, -risponde Iovino-, e ci arricchisce le ore e ci fa da colonna sonora a squarci di vita vissuta che restano impressa in noi, diventando il film della nostra storia. Io volevo provare a dare una nuova espansione ad alcune canzoni, conosciute da tutti, e spero di esserci riuscito, e mi fa davvero enormemente felice sapere che ci sono amici che mi hanno letto, poi ascoltato la canzone che ha ispirato la storia, e tornati a leggere la storia del libro perché, a modo loro, hanno voluto dare una nuova forma di lettura ed assorbimento interiore a testi di canzoni che tutti cantiamo da sempre e meritano davvero di avere maggiore sostanza e valore, sfociando nella narrativa che è lo strumento più geniale, unito alla musica, a permettere di fantasticare e affrontare viaggi del pensiero che nessun’altra forma e sostanza saprebbe garantirci.”
Ci sono raccolte canzoni di grandi artisti della musica leggera italiana, come Dalla, Zero, Rossi, De Gregori, Battisti, Battiato e tanti altri ancora. Perché proprio loro, e il motivo della specifica canzone che ti ha ispirato la storia?
“Perché volevo omaggiare i grandi nomi della musica leggera italiana ed attraverso i loro capolavori affrontare temi legati all’amore, al disagio giovanile, alla solitudine dell’anima o della vecchiaia, fino a sfiorare i temi delicati dell’aborto o la violenza sulle donne. Mi serviva un canovaccio da cui partire per raccontare storie di vita, e canzoni come La donna cannone o Nei giardini che nessuno sa, sono perfetti capisaldi da cui iniziare a costruire grattacieli di emozioni in parole che, spero arrivino diritto al cuore di chi mi leggerà.”
Sono solo canzoni… un viaggio itinerante tra musica e parole, che permettono al lettore di conoscere una nuova forma espressiva legata ad una canzone e, attraverso lo stile inconfondibile di Iovino, immergersi in mondi paralleli, ma assolutamente simili a quelli che viviamo in maniera diretta o appartengono alle vicissitudini quotidiane degli amici o i vicini della porta accanto, regalandoci un libro diverso, per certi versi avveniristico, ma assolutamente intrigante e ben riuscito se, come sostiene Michele Zarrillo, uno degli autori da cui Iovino si è ispirato ed ha regalato il suo consiglio alla lettura in quarta di copertina, attraverso un racconto breve si riesce ad emozionare, lasciando che le parole di Gianfranco Iovino arrivino diritte sulle porte del cuore di chi lo legge.
Sono solo canzoni… un libro da leggere e rileggere e portarsi sempre dietro, perché le sue storie si assorbono con assoluta facilità e si lasciano adottare per far piacevoli tante serate, in attesa di un’estate sotto l’ombrellone, all’insegna della buona musica d’autore che si evolve attraverso un viaggio narrativo, che parte da una canzone e finisce diritto al cuore di chi legge questo riuscitissimo esperimento di Gianfranco Iovino, un poeta in prestito alla narrativa che grazie alla sua passione per la musica, attraverso le sue parole narrate torna ad emozionare e far sognare i suoi affezionati lettori.

Sono solo canzoni… di Gianfranco Iovino
A.Car Edizioni Milano – pagine 340 – €. 18,00 nelle migliori librerie d’Italia

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