L’artista Daniel Mannini approfondisce il concetto attualissimo di arte per il sociale

Il comparto artistico nelle sue variegate e multiformi manifestazioni e applicazioni visive è molto spesso accostato alla funzione di tipo sociale e alla dimensione di pubblica finalità socialmente utile e funzionale per trasmettere diffondere messaggi e contenuti di pregnante importanza e rilevanza, che diventano ancora più significativi proprio, perché racchiusi dentro l’espressione comunicativa dell’arte. Arte e società da sempre legate e correlate, fortemente connesse e intrecciate in maniera talvolta anche contrastante e discordante, ma sempre e comunque in un flusso energetico comune per entrambe. Certamente l’arte non può sottrarsi alla concezione sociale e collettiva e tanto meno svilupparsi senza avere scopi e motivazioni a monte, che inficiano in qualche modo anche il senso dell’essere e dell’esistere, con la convivenza comunitaria, con la volontà di condivisione e il desiderio di essere portavoce di concetti e valori, che hanno un riflesso anche di rimando nelle concezioni e nelle riflessioni socialmente più radicate e consolidate. Ecco, allora che ho pensato di impostare un’intervista su questa tematica più che mai attuale, anzi direi proprio sempre attualissima, al pittore Daniel Mannini, predisponendo alcune domande, che gli consentono di dare il suo parere e rendere partecipi e compartecipi i fruitori-spettatori della sua pittura del suo pensiero in merito.

D: In che modo valuti il concetto di arte per il sociale?
R: Quello che credo nel modo più sincero è che l’arte sia nata come concetto sociale, che sia un qualcosa in cui ci identifichiamo in modo collettivo. Oppure è l’estro creativo di un artista che vuole comunicare un proprio punto di vista e di conseguenza apprezzarlo e condividerlo. La connessione tra arte e sociale è tutto quello che riguarda la collettività e la sua storia. Possiamo distinguere le diverse correnti che intercorrono, ma il concetto primario racchiude tutte queste anime. L’arte è importante anche come espressione di denuncia, qualcosa che testimonia un evento su cui fare luce. Per quanto riguarda il mio percorso, trasmettere emozioni attraverso l’astrazione o illustrare quello che voglio rappresentare attraverso il figurativo, anche se con due concetti diversi, hanno la medesima importanza di condivisione.

D: Ritieni che la tua arte pittorica possa essere anche socialmente utile e funzionale?
R: Il percorso realizzato fino a questo momento mi ha sempre condotto alla ricerca di una connessione con lo spettatore, prima attraverso il colore e la materia per esprimere la ricerca dell’emozione, poi, attualmente, ho intrapreso un percorso che mi conduce ad esprimere concetti in modo figurativo, ricercando una tecnica artistica personale e che si congiunge al percorso fatto precedentemente. Questo anche per marcare un proseguo nell’utilizzo dell’astratto, che si connette con questa nuova realtà. Credo che se ci sono le idee e il giusto contributo d’applicazione della materia, è assolutamente possibile avere una propria funzionalità in un certo contesto. Per quanto mi concerne, quando ne ho il tempo, dipingere è già socialmente utile, perché utilizzo la creatività, che crea possibilità di scambio e di condivisione e di conseguenza rende l’arte utile a qualsiasi persona. Col senno di poi saranno gli altri a capire se quello che realizzo può essere utile nei propri contesti sociali.

D: La funzione sociale dell’arte va applicata in maniera trasversale e prescinde da interessi speculativi e utilitaristici fini a se stessi. Purtroppo questo criterio e parametro di principio non sempre viene applicato in concreto. Un tuo commento di riflessione a riguardo.
R: Sono assolutamente d’accordo su questo punto. Se lo scopo è quello di espropriare l’interesse per renderlo un fine personale, non è possibile andare da nessuna parte. Credo anche che conservare e garantire un sostegno per un futuro mantenimento dell’arte stessa sia una cosa fondamentale, creando anche un senso di responsabilità nobile nel riuscire a tramandare alle generazioni future le radici del passato e quindi anche del nostro presente. La testimonianza è il valore più assoluto della nostra presenza nel mondo. Credo che alla fine di tutto, anche la questione economica svolga una sua parte, se vogliamo progredire nel talento e avere maggior tempo per dedicarci all’arte; però deve essere una conseguenza e non il traguardo principale. L’unica cosa importante è la conclusione del proprio lavoro e poi andare avanti con il prossimo, portandosi dietro un bagaglio d’esperienza che si accumula ogni volta.

Il sito web ufficiale di Daniel Mannini è www.danielmanniniart.it .

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