Lavoro, i dati USA sono buoni ma non ottimi. Dollaro tiepido sui mercati

Gli attesi dati sul lavoro negli USA producono soltanto una fiammata del dollaro, che poi torna sui binari percorsi nel resto della giornata. La fotografia del mercato occupazionale a stelle e strisce infatti evidenzia cose ottime, ma anche cose meno buone.

I dati sul lavoro negli USA

lavoro nfpSecondo i dati diffusi dall’US Bureau of Labor Statistics (BLS), nel mese di gennaio sono stati creati 225mila nuovi posti di lavoro nei settori non agricoli (Non Farm Payrolls). Il dato è andato ben oltre le aspettative degli analisti, che ipotizzavano un molto più contenuto +160mila. Inoltre sono stati rivisti leggermente in rialzo i dati dei mesi precedenti.

Se i NFP sono stati molto positivi, non si può dire lo stesso del tasso di disoccupazione, che ha evidenziato una crescita dal 3,5% al 3,6%, oltre le aspettative. E’ anche vero che c’è stato un incremento del tasso di partecipazione alla forza lavoro (+0,20%), che è giunto al livello più alto dal 2013.

Ancora meno entusiasmante è il dato relativo alla crescita dei salari medi, che sono aumentati soltanto dello 0,2% contro le previsioni dello 0,3%. Proprio questo dato ha frenato gli entusiasmi iniziali, giacché la dinamica delle retribuzioni è tenuta fortemente in considerazione dalla FED, perché ritenuto un buon anticipatore delle future tendenze dell’inflazione.

La FED

A seguito di questi dati, si sono ridotte le possibilità di un ritocco del costo del denaro da parte della banca centrale americana. Adesso i mercati ritengono che ci sarà un ritocco forse soltanto nel terzo trimestre 2020.

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Dollaro poco mosso

Come detto, il dato sul lavoro non ha inciso granché sul dollaro. A parte un sussulto iniziale, il biglietto verde s’è mosso relativamente poco. Il cambio con l’euro rimane attorno 1,10, mentre quello con lo Yen giapponese dopo essersi riavvicinato alla soglia psicologica di 110, è poi ridisceso e al momento cede lo 0,3%. E’ interessante in proposito osservare il movimento delle medie mobili trading forex, che si stanno per incrociare. Viaggia bene invece il Dollar index, che tiene traccia dei movimenti del dollaro contro altre valute principali. Ha infatti toccato i massimi dallo scorso mese di ottobre.

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