Lavoro: la visione di Giuseppina Di Foggia sull’inclusione e il merito

L'AD e DG di Terna Giuseppina Di Foggia

In occasione dell’8 marzo, giornata internazionale della donna, ci si imbatte spesso nella difficoltà di trovare un angolo di discussione che non cada nella trappola della retorica o del già sentito. Giuseppina Di Foggia, attraverso le sue riflessioni, offre una prospettiva profondamente personale su come affrontare e superare le barriere di genere nel mondo del lavoro.

Giuseppina Di Foggia

Superare i pregiudizi di genere: la visione di Giuseppina Di Foggia

Giuseppina Di Foggia sostiene che l’autenticità e la valorizzazione dell’individualità siano le chiavi per eccellere in un contesto professionale ancora troppo spesso segnato da steccati di genere. Contrariamente all’idea che le quote rosa o le percentuali fissate possano effettivamente contribuire al superamento dei pregiudizi, pone l’accento sull’importanza di essere fedeli a se stessi, anche quando ciò significa essere in minoranza e dover affrontare sfide considerevoli. Dal suo punto di vista, le sfide professionali affrontate per il solo fatto di essere donna dovrebbero trasformarsi in nuovi stimoli per concentrarsi maggiormente sugli obiettivi e sui risultati. Giuseppina Di Foggia ci insegna che la costruzione di una carriera di successo non avviene contro qualcuno o in risposta a discriminazioni, ma attraverso il perseguimento costante di obiettivi concreti.

Inclusione e merito, Giuseppina Di Foggia: le fondamenta dell’ambiente lavorativo

Nel suo ruolo attuale di AD e DG di Terna, Giuseppina Di Foggia è fortemente impegnata a promuovere un ambiente lavorativo in cui l’inclusione e il merito siano i pilastri fondamentali. La sua visione prevede la creazione di un contesto in cui ogni individuo possa esprimere il proprio potenziale, libero da preconcetti e limitazioni legate al genere. L’AD e DG ritiene che la fiducia e la possibilità di esprimersi liberamente siano essenziali per far emergere le migliori idee, indipendentemente dalla posizione gerarchica o dal genere di appartenenza. “Quando qualunque collaboratore si siede al mio tavolo, io inizio dando fiducia e offrendo l’opportunità alle persone di far emergere le loro capacità e di esprimere le proprie idee, perché – come amo dire – le idee non hanno gerarchie e non hanno genere e il confronto fa emergere le soluzioni migliori”, conclude quindi Giuseppina Di Foggia.

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