La IPO che ha scaldato il mercato azionario
Quella di Porsche è la più grande IPO tedesca dai tempi di quella che coinvolse Telekom nel 1996 sul mercato azionario. Se ne stava parlando da mesi. Le richieste di sottoscrizione erano arrivate a fiumi, tanto da superare di gran lunga l’ammontare di titoli in offerta. Per la gran parte le azioni Porsche sono finiti nella mani di investitori istituzionali.
Prezzo e andamento delle quotazioni
La casa di Stoccarda aveva un prezzo di emissione di 82,5 euro, sul limite superiore della fascia di collocamento. Il prezzo di partenza sul mercato azionario è stato invece di 84. Nelle prime ore il titolo era arrivato a toccare gli 86 euro per azione, e molti analisti del mercato azionario si aspettavano un rally fino a quota90.
Invece il clima cupo che ha riguardato il mercato azionario globale ha finito per tarpare le ali anche a Porsche, che ha ritracciato tornando sul prezzo di emissione, finendo per disegnare una candela inverted hammer trading.
La delusione si è poi diffusa sui prezzi delle società madri Volkswagen e Porsche Holding SE. Le loro azioni hanno perso il 6,8 o circa l’11%, posizionandole proprio in fondo al DAX.
Nota: sui titoli azionari tedeschi si può seguire anche la strategia bande di Bollinger e Rsi, una delle più semplici e conosciute.
Quanto vale Porsche
Alla fine Porsche ha avuto una valutazione pari a circa 75 miliardi di euro, vicino alla capitalizzazione di mercato di Volkswagen, che vale circa 80,1 miliardi di euro.
Grazie all’operazione, il colosso tedesco Volkswagen ha ottenuto 9,4 miliardi di euro dalle emissioni ed altri 10,1 miliardi di euro dalla vendita del 25% delle azioni con diritto di voto a Porsche Holding SE. Questa cifra servirà a finanziare la transizione all’elettrico dell’intera gamma dei marchi ricompresi sotto l’ombrello di Volkswagen. Nel 2030, l’ambizione di Porsche è che oltre l’80% dei nuovi veicoli consegnati sia costituito da veicoli elettrici a batteria.