Oro di Arezzo Dagli Etruschi al Riciclo dell’Oro da Smartphone

oro di arezzo

Oro di Arezzo una denominazione che vale non solo per la città Toscana attuale ma che affonda le sue origini fino alla notte dei tempi quando addirittura gli Etruschi esercitavano la lavorazione dell’oro con insuperabile maestria.
Oggi il distretto è un mix che comprende realtà artigianali, industriali e anche ambiti molto avanzati che si basano su ricerca e sviluppo per centrare risultati ambizioni e fiorenti per il futuro.
Tra le sfide più ambiziose c’è anche quella del riciclo dell’oro che si basa sul concetto di economia circolare che è oggi più che mai è necessario e richiesto anche a livello istituzionale.
La capacità di riciclare oro ad Arezzo come in altri luoghi è iniziata da decenni attraverso i gioielli usati oggi derivanti dai compro oro Firenze e di altre città.
Ma oggi il business del riciclo dell’oro ha prospettive molto ambiziose che oltre a porsi obbiettivi economici ha anche quelli altrettanto importanti di salvaguardare l’ambiente.
Progetti complessi ma già operativi nel territorio aretino con realtà all’avanguardia nel settore del recupero di metalli preziosi da dispositivi come gli smartphone.
Una sfida che il distretto aretino raccoglie oggi e porta avanti come gli stessi Etruschi in questo stesso territorio migliaia di anni fa andarono ben oltre le capacità comuni del loro tempo lavorando l’oro con tecniche raffinatissime come la granulazione.
La granulazione produceva granelli d’oro piccolissimi che successivamente venivano saldati su una lamina sottile dando vita a gioielli di ogni forma.
Oggi con oro di Arezzo si intendono anche questi manufatti unici che si possano ammirare in vari musei della città aretina come: il Museo Archeologico Nazionale Gaio Cilnio Mecenate, il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna ed il Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona, una meraviglia senza tempo.
La tradizione della lavorazione dell’oro ad Arezzo è continuata e si è poi sviluppata con la nascita delle fiorenti botteghe orafe artigiane del Cinquecento.
Ad Arezzo nascevano gioielli d’oro che arrivavano nelle corti rinascimentali di Firenze e Roma tanto da essere orafi su commissione anche dei papi dell’epoca.
Anche in epoca moderna l’ oro di Arezzo continuò ad essere lavorato e commercializzato seppur passando attraverso una produzione industriale che in breve fece divenire la città toscana il più importante distretto industriale orafo italiano.
Nonostante l’ Oro di Arezzo abbai saputo imporsi anche come distretto industriale con più di mille aziende che operano nel settore, l’antica tradizione non è scomparsa ed è portata avanti dalle botteghe orafe del centro storico.
La capacità e la struttura industriale orafa del distretto ha dimostrato anche grande capacità di adattamento strategico quando durante i recenti periodi di grave crisi per la vendita dei gioielli ha saputo convertire parte della produzione in lingotti da investimento che nei periodi di crisi economica globale hanno contribuito a salvare migliaia di posti di lavoro nel distretto.

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