Insomma con la disoccupazione al 13% (oltre il 40% tra i più giovani) offrire una busta paga come garanzia alla banca o alla finanziaria è diventato un lusso che in pochi possono permettersi.
Per quanto riguarda l’erogazione dei normali prestiti, invece, gli ultimi rapporti parlano di un aumento sensibile dell’importo medio richiesto. Si parla di un aumento del 20% circa solo negli ultimi 12 mesi (ora la media richiesta dai privati è di circa 13 mila euro).
Un altro dato che testimonia lo stato di crisi degli italiani è quello legato allo stipendio medio dei richiedenti che passa da oltre 1700 a circa 1500, ossia un calo di poco inferiore al 15%. Tornando ai prestiti senza busta paga c’è da sottolineare che le finalità più richieste sono quelle per liquidità, che riscontra una preferenza di oltre il 20%, e quella relativa all’acquisto di auto usate con il 18% circa.
Da segnalare anche un aumento dei prestiti per la ristrutturazione degli immobili molto probabilmente dovuta alla scadenza del 31 Dicembre relativa alle agevolazioni fiscali. Nel complesso possiamo dire che il settore del credito ha dato una sferzata invertendo il trend negativo che aveva caratterizzato gli ultimi 5 anni.
I prestiti senza busta paga tornano ad affermarsi come un importante strumento per accedere al credito per molti italiani.