Prezzo del rame 2023 in bilico tra recessione e ripresa

rame

La corsa del prezzo del rame sembra essere ricominciata. Il metallo rosso si sta infatti riavvicinando al massimo degli ultimi 5 mesi, anche se i timori di recessione potrebbero cambiare gli scenari.

Cosa succede al prezzo del rame

rameNell’ultimo periodo il prezzo del rame è arrivato a quota 3,9 per libbra, vicino ai livelli visti l’ultima volta a giugno. Nonostante questo, il 2022 è ancora negativo visto che il prezzo del rame ha perso circa il 12%, in linea comunque con quella degli altri metalli industriali. Basta guardare i dati sulle piattaforme trading autorizzate Consob.

La carenza di offerta

Il recente slancio è giunto soprattutto da due fattori. Anzitutto il timore che ben presto ci sarà una carenza di offerta, specie in Sud America.
La produzione del Cile, principale produttore globale, è scesa di diversi punti percentuale. Al tempo stesso le proteste in Perù hanno ostacolato la produzione.
Le scorte globali di rame sono scese ai minimi storici, mentre il gigante minerario Glencore stima una carenza di fornitura di 50 milioni di tonnellate nel 2023. Questo inevitabilmente pesa sul prezzo del rame, che i lagging indicator vendono ancora in trend.

La ripresa cinese

In secondo luogo, il prezzo del rame beneficia della convinzione che la domanda industriale cinese aumenterà, dopo l’allentamento delle misure anti-Covid.
Meno restrizioni significano che dovrebbe esserci un miglioramento dell’attività economica del paese, e quindi sulla domanda di metallo rosso.
Inoltre, la PBoC ha tagliato il coefficiente di riserva di 25 punti base per stimolare l’attività industriale e combattere i crescenti segnali di un rallentamento dell’economia.

Fattori ribassisti

Ci sono però fattori ribassisti che stanno agendo. In primo luogo, i timori per la recessione negli Stati Uniti. Recessione significa riduzione della produzione e della domanda.
I mercati finanziari, e il prezzo del rame, continuano ad essere influenzati anche dagli sviluppi della politica monetaria della FED. La banca centrale USA sta per moderare il ritmo dei rialzi, e questo potrebbe alleviare le ripercussioni sull’andamento dell’economia.

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