Strage di Erba, Revisione del Processo per Olindo e Rosa Perché è Possibile

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Strage di Erba, uno dei fatti di cronaca nera più sconvolgenti degli ultimi anni sembra essersi riaperto, almeno nel tentativo dell’avvocato di Olindo e Rosa che punta ad una revisione del processo penale verso i suoi assistiti già condannati in maniera definitiva ad una sentenza di ergastolo.
La vicenda ha di per se del clamoroso essendosi basata su una iniziale ammissione di colpa di entrambi i condannati, come è possibile chiedere una revisione del processo per un fatto già giudicato nelle tre fasi di giudizio che è supportato da una ammissione di colpa.
Per capire meglio le ragioni della difesa in merito alla possibilità di richiedere un revisione del processo a carico di Olindo e Rosa è necessario comprendere bene lo strumento del diritto e le logiche processuali.
La possibilità di chiedere la revisione del processo da parte della difesa si è concretizzata con le nuove norme presenti nell’ordinamento giuridico che consentono all’avvocato difensore di richiedere nuove prove scientifiche che oggi sono disponibili a valutare eventuali esami che al tempo del processo non erano disponibili.
La facoltà di richiedere tali analisi è permessa dalla legge che da alcuni anni ha dato la possibilità all’avvocato della difesa di eseguire indagini difensive al pari della procura e del pubblico ministero.
Ma quante possibilità ci sono per l’avvocato difensore dei condannati per l strage di Erba di riuscire a far riaprire il processo ?
La possibilità che una richiesta di revisione processo penale sia ammessa è possibile solo se sopravvengono nuove prove che dimostrano che il condannato deve essere prosciolto.
Per adesso a sostegno della revisione del processo non esistono prove scientifiche, prove che non furono fatte nemmeno dal pubblico ministro all’epoca del processo in quanto l’accusa si baso sulle iniziali ammissioni di colpa dei condannati per la strage di Erba.
I punti su cui l’avvocato della difesa insiste sono le pressioni ricevute dai due coniugi per dare una piena confessione ai tempi dell’arresto in cambio della possibilità di non separarli l’uno dall’altro.
Anche la primissima testimonianza data sul letto d’ospedale dall’unico sopravvissuto sembra sia stata ben diversa da quella che poi ha rilasciato in sede di giudizio dove la versione differisce moltissimo e secondo la difesa sembra sia stata in qualche modo indotta dagli investigatori.
L’intero processo si basa su prove indiziarie sostenute da dichiarazioni specifiche di testimoni che oggi però rischiano di perdere di valore.

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