E’ ancora guerra delle tariffe
Si tratta di tariffe dal 10% al 25%, che colpiscono l’import di 200 miliardi di dollari di beni cinesi. Inoltre il presidente USA è tornato a minacciare ulteriori dazi al 25% sui restanti 325 miliardi di beni importati da Pechino negli Usa. La risposta cinese è stata affidata a un comunicato stampa, dove si dice che adotterà le necessarie contromisure se la cosa continuerà di questo passo. E dire che questo clima si è venuto a creare proprio quando l’economia cinese aveva iniziato a mostrare segni di stabilizzazione, frutto di una serie di misure per aumentare la crescita.
La reazione dei mercati
I mercati hanno vissuto una settimana molto tesa, che ha oscillato tra notizie pessimistiche e visioni catastrofiste. La situazione ideale (ma molto pericolosa) per chi adotta una strategia scalping Forex 1 5 minuti. Quel che è sicuro è che il clima di incertezza ha innescato l’avversione al rischio che ha portato lo Yen a volare e lo Yuan a scendere. Il deterioramento nei colloqui commerciali con gli USA hanno spinto le posizioni corte sullo Yuan fino al massimo da metà dicembre.
Il cambio tra la valuta americana e quella cinese è giunto ai massimi di 4 mesi, e quella che si va chiudendo è stata la settimana peggiore rispetto al biglietto verde dal luglio 2018. Inoltre è stato superato l’importante soglia psicologica di 6,8 come si può vedere sui migliori siti trading autorizzati Consob.
Nonostante tutto, gli investitori cercano di rimanere cauti. C’è la convinzione che sia Pechino che Washington abbiano la volontà di risolvere la situazione, e che si possa quindi raggiungere un accordo prima che la situazioni si deteriori ulteriormente.