Esposto per secoli all’impeto del fiume Arno e degli agenti atmosferici, Ponte Vecchio richiede per questo una restaurazione nonostante la sua stabilità non sia affatto in discussione. Per farlo, ci si sta avvalendo di una piattaforma galleggiante caratterizzata dai ponteggi e ben ormeggiata grazie a due cubi di calcestruzzo, necessaria per i rilievi, il monitoraggio e il prelievo dei campioni dei materiali per la progettazione del restauro.
Successivamente, si passerà al restauro vero e proprio, ovvero sull’umidità presente sull’intero monumento, sulla vegetazione infestante (alghe e licheni) e soprattutto su quelle parti in legno che risultano essere completamente degradate, in particolare i puntoni, e cioè i componenti strutturali che sorreggono le famose botteghe del Ponte Vecchio, ai quali sarà destinato un trattamento antitarlo ad hoc.