La decisione sui tassi di interesse
L’istituto di Francoforte ha voluto imprimere una svolta nella lotta contro l’inflazione. Nel corso dell’ultimo meeting si era già impegnata verso un rialzo di 25 punti base, ma ha deciso di raddoppiare il suo impegno dal momento che l’inflazione continua a marciare a ritmo record.
La decisione presa oggi porta i tassi di interesse principali allo 0,5%, il tasso sui depositi a zero e il tasso sui prestiti marginali a 0,75%. Si chiude quindi la fase dei tassi negativi.
La BCE si è altresì spinta a prevedere un ulteriore normalizzazione del costo del denaro nel corso dei prossimi meeting di politica monetaria.
Lo scudo anti-spread
Contestualmente alla mossa sui tassi di interesse, la Eurotower ha approvato il Transmission Protection instrument, ossia lo scudo anti-spread. In buona sostanza questo meccanismo consente di alzare i tassi di interesse senza creare rischi di una reazione eccessiva sui rendimenti. Un Paese fortemente interessato è proprio l’Italia, interessata dalla crisi politica.
Nota operativa: chi ama negoziare l’andamento della valute europea, potrebbe trovare interessanti le operazioni Vanilla Options.
L’euro ne beneficia subito
La prospettiva di una Banca Centrale Europea più aggressiva si era fatta largo nei giorni scorsi, dando così modo alla valuta unica di recuperare terreno sul dollaro. Dopo la stretta monetaria di oggi l’euro ha accelerato, tanto che il cambio Eur-Usd è salito oltre 1,026, raggiungendo il livello più alto delle ultime due settimane. Ricordiamo che la cosa migliore è negoziare questo rapporto di cambio tramite un broker senza spread.
Appena settimana scorsa l’euro era scivolato per la prima volta in 20 anni al di sotto della parità rispetto al biglietto verde americano, a causa dei timori che la crisi energetica potesse avvicinare l’eurozona alla recessione. Questo scenario avrebbe reso improbabile un atteggiamento aggressivo da parte della Banca Centrale Europea.